Corriere dello Sport

Pogacar punta Sanremo Nizzolo, vento contrario

Lo sloveno bissa il successo dell’anno scorso. Deludono gli italiani Il vincitore della T-A prenota la prossima: «È una sfida che mi intriga Ma vincerla è complicato»

- di Giorgio Coluccia

«La Sanremo mi intriga perché è una sfida diversa. Non vedo l’ora di correrla». Più che un auspicio, le parole di Pogacar suonano come una minaccia per gli avversari. Ieri a San Benedetto del Tronto si è goduto l’ennesima giornata di celebrazio­ni, chiudendo da leader la Tirreno-Adriatico per la seconda stagione di fila. Tolte le frazioni appannaggi­o dei velocisti, in sette giorni al traguardo non è mai uscito dai primi sei, vincendo anche le due tappe più ostiche, a Bellante e sul Carpegna. Un dominio incontrast­ato che lo candidatur­a a favorito numero uno in vista della Classiciss­ima di sabato, disputata per la prima volta nel 2020 e terminata al dodicesimo posto. «Non ho abbastanza dita per contare i favoriti quindi preferisco non azzardare pronostici - ha scherzo zato ieri dopo la premiazion­e Direi che in questo momento la mia condizione è molto simile a quella di un anno fa e non è lontana da quella al Tour de France 2021. Mantenerla su questi standard fino alla Liegi sarebbe un gran bel colpo. Sabato mi presenterò in modo adeguato, ma vincere la Sanremo è davvero complicato».

Alla faccia sorridente del fuoriclass­e sloveno si è opposta quella delusa di Giacomo Nizzolo che sulla costa adriatica marchigian­a ha visto sfumare la prima vittoria stagionale, finendo secondo alle spalle del tedesco Bauhaus. Eccezion fatta per la prova strabilian­te di Ganna nella cronometro inaugurale, il bilancio degli italiani rimane negativo anche a causa dell’avaro bottino nelle volate, con Viviani costretto sabato al ritiro per la febbre. Il veronese e Colbrelli, per via dei rispettivi malanni, restano due grandi incognite in vista della Sanremo. «Ci sono andato vicino, ma non posso essere contento - ha detto Nizzolo - Il vento contrario è stato un fattore, forse mi ha condiziona­to nella scelta del momento in cui far partire lo sprint. Però la condizione mi conforta, guardo alla Classiciss­ima con fiducia perché è una delle mie preferite».

In classifica quel distacco di 1'52" tra Pogacar e Vingegaard al secondo posto, rappresent­a il terprogres­si? maggior scarto nella storia della Tirreno-Adriatico, dopo quelli firmati da Rominger (2'31" su Zenon Jaskula nel 1990) e Contador (2'05" su Nairo Quintana nel 2014). Si tratta dell’ennesimo segnale del dominio instaurato dal piccolo cannibale venuto da Komenda (vincitore anche di classifica a punti e giovani), interpella­to a proposito del suo successo finale rispetto a quello di un anno fa: «Non saprei scegliere quale sia stato il migliore. Sono entrambe bellissime e vengono dopo un lavoro straordina­rio da parte della squadra. Dall’esterno può essere sembrato facile, ma è stato molto duro e sul Carpegna ho sofferto tanto il freddo. I miei Mi piace sempre sfidare me stesso in allenament­o. Ho impostato i miei tempi sulle salite e provo sempre a migliorarl­i perché solo così posso toccare i progressi con mano».

Sfuma la prima vittoria stagionale per Giacomo: «Non sono contento»

RUSSIA. Continua la disperata rincorsa contro il tempo nel World Tour della formazione russa Gazprom-Rusvelo, esclusa da tutte le corse dall’Uci dopo l’invasione militare ordinata da Putin in Ucraina. Entro il 27 marzo servono un nuovo sponsor e quasi quattro milioni di euro per riuscire a portare a termine questa stagione. Il numero uno Renat Khamidulin non ha ancora perso le speranze: «Ci sono alcuni contatti interessan­ti, faremo il possibile perché almeno cento persone rischiano di perdere il lavoro». In rosa sono attualment­e appiedati anche gli italiani Carboni, Conci, Fedeli, Malucelli, Canola, Piccolo e Scaroni.

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LAPRESSE Lo sloveno Tadej Pogacar, 23 anni, con il tridente che spetta al vincitore della Tirreno-Adriatico. A casa aveva già quello dello scorso anno

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