Pogacar punta Sanremo Nizzolo, vento contrario
Lo sloveno bissa il successo dell’anno scorso. Deludono gli italiani Il vincitore della T-A prenota la prossima: «È una sfida che mi intriga Ma vincerla è complicato»
«La Sanremo mi intriga perché è una sfida diversa. Non vedo l’ora di correrla». Più che un auspicio, le parole di Pogacar suonano come una minaccia per gli avversari. Ieri a San Benedetto del Tronto si è goduto l’ennesima giornata di celebrazioni, chiudendo da leader la Tirreno-Adriatico per la seconda stagione di fila. Tolte le frazioni appannaggio dei velocisti, in sette giorni al traguardo non è mai uscito dai primi sei, vincendo anche le due tappe più ostiche, a Bellante e sul Carpegna. Un dominio incontrastato che lo candidatura a favorito numero uno in vista della Classicissima di sabato, disputata per la prima volta nel 2020 e terminata al dodicesimo posto. «Non ho abbastanza dita per contare i favoriti quindi preferisco non azzardare pronostici - ha scherzo zato ieri dopo la premiazione Direi che in questo momento la mia condizione è molto simile a quella di un anno fa e non è lontana da quella al Tour de France 2021. Mantenerla su questi standard fino alla Liegi sarebbe un gran bel colpo. Sabato mi presenterò in modo adeguato, ma vincere la Sanremo è davvero complicato».
Alla faccia sorridente del fuoriclasse sloveno si è opposta quella delusa di Giacomo Nizzolo che sulla costa adriatica marchigiana ha visto sfumare la prima vittoria stagionale, finendo secondo alle spalle del tedesco Bauhaus. Eccezion fatta per la prova strabiliante di Ganna nella cronometro inaugurale, il bilancio degli italiani rimane negativo anche a causa dell’avaro bottino nelle volate, con Viviani costretto sabato al ritiro per la febbre. Il veronese e Colbrelli, per via dei rispettivi malanni, restano due grandi incognite in vista della Sanremo. «Ci sono andato vicino, ma non posso essere contento - ha detto Nizzolo - Il vento contrario è stato un fattore, forse mi ha condizionato nella scelta del momento in cui far partire lo sprint. Però la condizione mi conforta, guardo alla Classicissima con fiducia perché è una delle mie preferite».
In classifica quel distacco di 1'52" tra Pogacar e Vingegaard al secondo posto, rappresenta il terprogressi? maggior scarto nella storia della Tirreno-Adriatico, dopo quelli firmati da Rominger (2'31" su Zenon Jaskula nel 1990) e Contador (2'05" su Nairo Quintana nel 2014). Si tratta dell’ennesimo segnale del dominio instaurato dal piccolo cannibale venuto da Komenda (vincitore anche di classifica a punti e giovani), interpellato a proposito del suo successo finale rispetto a quello di un anno fa: «Non saprei scegliere quale sia stato il migliore. Sono entrambe bellissime e vengono dopo un lavoro straordinario da parte della squadra. Dall’esterno può essere sembrato facile, ma è stato molto duro e sul Carpegna ho sofferto tanto il freddo. I miei Mi piace sempre sfidare me stesso in allenamento. Ho impostato i miei tempi sulle salite e provo sempre a migliorarli perché solo così posso toccare i progressi con mano».
Sfuma la prima vittoria stagionale per Giacomo: «Non sono contento»
RUSSIA. Continua la disperata rincorsa contro il tempo nel World Tour della formazione russa Gazprom-Rusvelo, esclusa da tutte le corse dall’Uci dopo l’invasione militare ordinata da Putin in Ucraina. Entro il 27 marzo servono un nuovo sponsor e quasi quattro milioni di euro per riuscire a portare a termine questa stagione. Il numero uno Renat Khamidulin non ha ancora perso le speranze: «Ci sono alcuni contatti interessanti, faremo il possibile perché almeno cento persone rischiano di perdere il lavoro». In rosa sono attualmente appiedati anche gli italiani Carboni, Conci, Fedeli, Malucelli, Canola, Piccolo e Scaroni.