Hyundai l’auto-software
La Casa coreana ha una visione molto precisa della mobilità del futuro Tutti i veicoli diventeranno dei computer mobili aggiornabili Over The Air come smartphone anche dopo un lungo periodo
Il nome è già un programma. E va oltre le auto, le vetture. Un programma che sa di futuro per una mobilità avanzata targata Hyundai. “Unlock The Software Age” è l’identità tra vetture e tecnologia, diventata talmente parallela e simbiotica che si è tramutata in sovrapposizione. Il Gruppo coreano non a caso ha annunciato una strategia che punta a trasformare tutti i suoi veicoli in Software Defined Vehicles (capaci cioè di evolversi attraverso lo sviluppo del software) entro il 2025, con possibilità di aggiornare da remoto i sistemi di bordo, per funzionalità e prestazioni.
La svolta arriverà con gli aggiornamenti Over The Air (Ota), cioè nella maniera in cui arrivano oggi sui nostri smartphone e riguareranno sicurezza, comfort, connettività e prestazioni di guida.
Il tutto si regge, oltre che su sostanziosi investimenti - parliamo di 18 trilioni di Won, cioè 12,83 miliardi di dollari - anche sull’integrazione di questi software con nuove architetture hardware e nuove piattaforme per auto elettriche (EV). Entro il 2024 ne arriveranno due nuove che si chiameranno eM ed eS, a loro volta inserite nel contesto del sistema IMA (Integrated Modular Architecture). La eM, pensata per le elettriche di ogni segmento, consentirà di migliorare l’autonomia (anche sino al 50%) e di supportare tecnologie di guida autonoma (dal livello 3 in avanti) e garantire - appunto - l’aggiornamento dei sistemi. La eS sarà dedicata esclusivamente ai Purpose Built Vehicles (PBV, veicoli per usi particolari, ad esempio per aziende che operano nelle consegne o logistica). Il processo,prevede l’adozione del software Connected Car Operating System (ccOS), sviluppato internamente perché la trasformazione si applicherà anche ai modelli con motore endotermico.
Con questo processo di costante evoluzione, già nel 2025 saranno circa 20 i milioni di veicoli collegati al servizio per le auto connesse in tutto il mondo. Il che consentirà di offrire possibilità inedite al clienti, compresi servizi personalizzati. Va detto che il Gruppo coreano ha introdotto questo servizio già nel 2021 e dal 2023 lo estenderà su diversi modelli in quelle regioni del mercato globale. Tutto questo, per quanto avanzato, è un passo intermedio, dal momento che i dati delle auto connesse si collegheranno con altre future soluzioni di mobilità del gruppo, in particolare i citati Purpose Built Vehicles (PBV), l’Advanced Air Mobility (AAM), robotaxi e robot. «Trasformando tutti i veicoli in Software Defined Vehicles entro il 2025, Hyundai ridefinirà completamente il concetto di automobile e assumerà un ruolo guida nell’introdurre un’era di mobilità mai sperimentata prima - ha spiegato Chung Kook Park, presidente e capo della divisione R&S di Hyundai Motor Group -. La creazione di veicoli “visionari” consentirà ai clienti di avere i veicoli aggiornati anche molto tempo dopo l’acquisto».
L’Integrated Modular Architecture del Gruppo faciliterà la standardizzazione e la modularizzazione dei componenti chiave dei veicoli elettrici, consentendo l’applicazione flessibile di componenti comuni a ciascun veicolo, ottimizando costi e gamma.
Per posizionarsi al massimo livello tecnologico - ed evitare pericolosi “colli di bottiglia” a casua della crisi dei semiconduttori o chip - il gruppo ha scelto della collaborazione con una delle principali realtà americane del settore hi-tech, ovvero la multinazionale Nvidia. Si utilizzerà il Nvidia Drive, che può sopportare le tecnologie necessarie per analizzare ed elaborare i dati con tempi ultra rapidi e quindi di gestire sistemi di guida assistita e autonoma molto avanzati.
Insomma, un altro fondamentale passo avanti verso l’obiettivo dichiarato da Hyundai di lavorare per il “Progress for Humanity” che ha già coinvolto l’acquisizione di Boston Dynamics (a giugno 2021) per robotica e MoT già presentata al CES di quest’anno dove Hyundai ha ufficializzato l’ingresso nel metaverso; la collaborazione con Iveco per la mobilità a idrogeno e la sostenibilità ambientale ed economia cicolare con il progetto Healthy Seas.