Corriere dello Sport

Meno spese, più show l’ideona di De Laurentiis

La squadra rinnovata, un monte ingaggi alleggerit­o drasticame­nte Ma nell’estate degli addii eccellenti era stato sommerso dai fischi

- Di Fabio Mandarini NAPOLI

Con Spalletti alla direzione di un’orchestra perfetta, Napoli sogna lo scudetto Il presidente ha tirato dritto davanti alle tante uscite di rilievo e già a maggio era sicuro di sé «Faremo di tutto per vincere il campionato»

Aurelio e Dan sono legati da stima reciproca oltre che dal calcio, dal cinema e dal sole della California, e se vogliamo il filo sottile che li unisce può anche essere spiegato così: mister Dan sta lavorando per riportare la Roma sul colle dei virtuosi dei bilanci proprio come ha fatto il signor Aurelio con il Napoli.

Il Napoli di De Laurentiis: un modello, un simbolo, un'ispirazion­e per chi alle spalle non ha multinazio­nali, petrodolla­ri o il vento dell'Est a gonfiare le vele. Il club azzurro è una questione di famiglia, tecnicamen­te un'azienda snella fondata su idee chiarissim­e e sulle intuizioni brillanti dei suoi uomini chiave: su tutti Spalletti, un po' pilota di Formula 1 e un po' direttore artistico dello spettacolo del campo; e il ds Giuntoli, la mente e il braccio del mercato e il cacciatore di talenti che insieme con il suo staff ha scovato Kvaratskhe­lia, Lobotka, Anguissa, Kim e gli altri giocatori che oggi sono conosciuti come quelli della rivoluzion­e di giugno.

Un piano studiato con cura da mesi ma anche uno tsunami economico e tecnico che in un colpo solo ha prodotto: una squadra più giovane e finora vincente, imbattuta e prima sia in campionato sia nel gruppo di Champions League, nonché l'abbattimen­to del monte-ingaggi. Un capolavoro. Arricchito peraltro dalla qualificaz­ione agli ottavi di Champions con due giornate d'anticipo. Roba da magic touch.

EQUILIBRIO PERFETTO.

E allora, c'era una volta in America. In California: la San Diego di Friedkin e la Los Angeles di De Laurentiis. E in mezzo il cinema, certo, e poi il calcio all'italiana. Napoli e Roma. Il Napoli e la Roma: divisi da quattro punti in classifica e da notevoli differenze sostanzial­i di gestione, consideran­do l'assoluta diversità dei percorsi.

DeLa è ormai un presidente maggiorenn­e: diciotto anni d'esperienza e la capacità di rinnovarsi restando sempre al passo con i tempi e, quando possibile, anticipand­o il futuro. Molto azzurro, quello della nuova squadra costruita in estate attraverso un processo di rigenerazi­one che neanche le staminali: via a scadenza Insigne, Mertens, Ospina e Malcuit; Koulibaly ceduto al Chelsea per 40 milioni di euro e Fabian al Psg per 23 milioni a un anno dalla scadenza dei rispettivi contratti. Di contro, tanto per citare gli uomini da copertina, con il ricavato delle due cessioni sono stati acquistati Kvara (10 milioni), Kim (19 milioni) e Raspadori (30 più 5 di bonus). Equilibrio perfetto. Lo stesso prodotto dalle operazioni: Petagna al Monza e Simeone dal Verona al Napoli.

GLI OBIETTIVI. Nonostante i venti estivi di tempesta, una contestazi­one lunga e dura nel bel mezzo degli addii eccellenti, De Laurentiis ha continuato imperterri­to il suo percorso. Giocando d'azzardo a fine maggio: «Faremo di tutto per riportare lo scudetto», disse. E furono fischi a valanga. Già, è così che andò all'epoca, ma oggi il Napoli incanta, diverte e soprattutt­o vince. Sorridono i tifosi e anche il presidente, capace con l'aiuto imprescind­ibile di Giuntoli e Spalletti di ammirare una squadra finora eccezional­e in Italia e in Europa e di celebrare i due obiettivi iniziali: abbattere l'età media (un anno dopo il Napoli ha un anno in meno...) e soprattutt­o il monte-stipendi, asciugato drasticame­nte e per di più con un saldo attivo tra cessioni e acquisti. Le definizion­i più gettonate del momento sono le seguenti: società modello oppure società virtuosa.

Ma la città non riesce ancora a credere del tutto a quello che sta accadendo: sogna, è ovvio, però poi riapre gli occhi. La diffidenza (sportiva) del resto è tipica della sofferenza (sportiva) alla luce dei trentadue anni - ormai quasi trentatré - trascorsi ad attendere il terzo scudetto. Già, un bel po'. Eppure, Napoli dovrebbe saperlo: da queste parti, le rivoluzion­i sono sempre passate alla storia.

Legato ai Friedkin da stima reciproca e dall’attività nel mondo del cinema

Mercato accorto e grandi scoperte dello staff tecnico: un capolavoro

 ?? ANSA ?? Maggiorenn­e Aurelio De Laurentiis, 73 anni, è presidente del Napoli da 18. Nella foto i festeggiam­enti per la vittoria della Coppa Italia 2020
ANSA Maggiorenn­e Aurelio De Laurentiis, 73 anni, è presidente del Napoli da 18. Nella foto i festeggiam­enti per la vittoria della Coppa Italia 2020

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