Caos e tensione Red Bull, sono ore decisive
La festa di Verstappen è rovinata anche quest’anno: tutti chiedono sanzioni durissime per il suo team Accuse, sospetti, voci incrociate sul budget cap Hamilton: «Non può bastare uno schiaffetto»
Peggior festa per la Red Bull era difficile immaginarla, dopo il secondo titolo piloti vinto da Max Verstappen. Quasi che un sortilegio consenta ai bibitari di fare il meglio e ricavarne il peggio, come l’anno scorso: vittoria e polemiche a non finire.
SOTTO ATTACCO. Questa volta la bufera soffia ad Austin. La Red Bull sotto attacco da ogni parte è come arroccata in un castello. Una conferenza stampa straordinaria di Christian Horner è stata preannunciata e poi cancellata. Circolano le voci più contraddittorie: FIA e Red Bull stanno raggiungendo un accordo sulla punizione per il doping finanziario accertato del 2021; FIA e Red
Bull stanno litigando (questa arriva dalla stampa olandese) con grandissima tensione tra il presidente federale Mohammed Ben Sulayem e i vertici bibitari. Quelli che la sanno lunga hanno già fornito dettagli sull’entità dello sforamento di spesa: è di 1,8 milioni di dollari, è di 5,8; è stato causato da un errato conteggio dei buoni pasto, della cassa malattia dei dipendenti, delle tasse con il fisco britannico, anzi no, dai 15 milioni di compenso del progettista Adrian Newey.
Come la sala concerto felliniana di “Prova d’Orchestra”, Austin crepita di suoni scomposti. Intanto la FIA certifica che la sostituzione di Michael Masi (responsabile dell’errore di Abu Dhabi 2021, fatale all’ottavo titolo di Hamilton) con la diarchia Wittich-Freitas è fallita. Il portoghese è stato trombato e da oggi il Mondiale ha un arbitro unico - il tedesco Niels Wittich - capo di una direzione di gara protagonista tante volte quest’anno di inceppamenti imbarazzanti. Fino a che non finirà uccellato pure lui, naturalmente.
IL BIVIO. E così avanti, sempre con la possibilità di un’ultimora che chiarisca se Red Bull ricorrerà all’accordo ABA previsto dai regolamenti (patteggiamento con pubblica ammissione di colpa e rinuncia preventiva all’appello) o se si andrà a far la guerra davanti al Cost Cap Adjudication Panel, nome lunghissimo, ma in sostanza: un tribunale.
Intanto l’intero fronte degli avversari è compatto e accusa la squadra di Milton Keynes. La Ferrari ha fatto esplodere il caso e ha chiesto una punizione esemplare, Mercedes l’ha affiancata nella battaglia mediatica e Zak Brown della McLaren ha addirittura suggerito alla FIA le penalità perché «hanno imbrogliato, una multa è troppo poco». Oggi conferenza stampa in circuito con Horner, Binotto e Brown.
Ai piloti Ferrari è stato raccomandato di dire banalità e lasciare che sia Binotto a maneggiare l’argomento scottante, più liberi i Mercedes. Hamilton: «Spendere milioni in più e avere uno schiaffetto sulla mano non sarebbe un buon esempio. Gli appassionati sono confusi e ciò non fa bene al nostro sport». George Russell: «L’anno scorso Lewis è stato squalificato in Brasile per due millimetri di ala in più, e prestazioni con spese extra vanno bene?» Nettissimo Valtteri Bottas, nel 2021 in Mercedes: «Spero di vedere una pena esemplare».
IN DIFESA. I redbulli, abituati a difendersi muscolarmente, gridano al complotto. Il campione del mondo prova a stare sulle sue, ma fa fatica: «Siamo fermamente convinti di avere rispettato le regole, e comunque i bilanci non sono affar mio. Alla fine credo che tutto sia dovuto al tentativo di rallentarci con ogni mezzo perché andiamo forte. Nel Mondiale funziona così, si è tutti un po’ ipocriti». Commenti in carta carbone dal compagno Sergio Perez. E’ come stare al cinema e la presenza nel paddock di Brad Pitt per parlare di un film sulla Formula 1 contribuisce all’effetto.
A proposito di Formula 1: domani si corre il GP degli Stati Uniti.
La FIA cambia già la direzione di gara: via Freitas resta solo Wittich