La Red Bull si contraddice «Incolpevoli ma trattiamo»
Mentre il team leader del Mondiale piange la morte del patron Mateschitz, ad Austin c’è un clima avvelenato dal caso budget cap
Per difendersi Horner va all’attacco: «Cifra irrilevante e zero vantaggi per la macchina»
L’assedio è totale e la Red Bull, che porta nel dna una predisposizione all’attacco, parte a testa bassa. Nega tutto e si scaglia contro Zak Brown della McLaren, reo di avere scritto una lettera alla FIA per invitarla a punire lo sforamento di budget con sanzioni esemplari. Apprenderà solo pochi minuti prima delle qualificazioni, tarda serata in Italia, della morte a 78 anni del suo fondatore, il visionario Dietrich Mateschitz (creò l’azienda nel 1984), da tempo malato.
La parole di Horner sono nette: «Importo irrilevante», «zero vantaggi» e, quanto alla linea dei concorrenti, «insinuazioni». Il capo della squadra sulla cresta dell’Honda, dopo imbeccate lasciate cadere qua e là, ieri è dovuto uscire allo scoperto in un confronto diretto con Brown in conferenza stampa. Assente giustificato Mattia Binotto, da due giorni blindato in albergo per una forte influenza e che difficilmente recupererà oggi per la gara.
MOLTO MINIMA. Sappiamo quale sia la posizione della Ferrari: irremovibile. Serve una sanzione esemplare dice Binotto, e con lui Toto Wolff, e con Wolff tutti, a eccezione ovviamente dell’Alpha Tauri.
Pene esemplari dunque, ma per cosa?, sostiene Horner. «Parliamo di una cifra formalmente definita “minima”, che io definisco molto minima. C’è in corso un patteggiamento con la FIA e la cosa va un po’ per le lunghe perché si tratta di un regolamento nuovo e della prima volta che accade una cosa così, dunque creerà un precedente».
Mara Sangiorgio di Sky spara la domanda delle cento pistole: qual è la cifra di cui parliamo? «Si saprà presto, emergerà, stiamo parlando di qualcosa di irrilevante e che non riguarda le prestazioni della vettura ma il trattamento degli impiegati, il welfare, la contabilità. Zero vantaggi per la macchina, e il resto sono solo insinuazioni».
Che lo stesso Horner avrebbe potuto zittire dicendo: stiamo parlando di uno, di 1000, di 50.000 euro, nulla su un budget di 145 milioni. Ma l’infrazione definita “minor” dalle norme balla tra un euro e 7,2 milioni, e già solo per questo è scritta male. Le tensioni tra squadre, le voci trapelate, gli incontri tesi di Horner con il presidente federale Mohammed Ben Sulayem - l’ultimo venerdì sera, per la preoccupazione dei team che temono l’inciucio - dicono qualcosa di diverso. Nulla però è ancora emerso e la reale cifra in più spesa dalla Red Bull nel 2021 sarà un primo momento di verità. Molto atteso, va detto.
NESSUN BENEFICIO. «Siamo del tutto convinti di non aver avuto alcun beneficio né per il 2021, né per il 2022, né per il futuro - ha anche spiegato Horner - Stiamo discutendo con la FIA su quali siano questi costi e quali le potenziali circostanze attenuanti (una contraddizione giacché ciò configura una colpevolezza; ndr). Speriamo di arrivare a una conclusione in questo fine settimana ma possiamo andare anche davanti al board o in corte d’appello». Red Bull non esita ad alzare il livello dello scontro: «Abbiamo presentato alla FIA una richiesta intermedia nel 2021 e non abbiamo ricevuto alcun riscontro sulla presenza di errori. Poi abbiamo fatto un’altra presentazione a marzo 2022 (completamento del dossier sulle spese 2021; ndr) e non abbiamo sentito nulla fino a settembre».
Durissimo con Brown: «E’ terribilmente deludente che un team accusi un altro di aver barato senza avere alcuna prova.
Ciò danneggia il nostro marchio, i nostri sponsor e i nostri piloti. Ha un enorme impatto su tutti noi: i figli dei dipendenti sono vittime di bullismo. E’ scioccante che una squadra ci stia danneggiando in questo modo. Complimenti al vostro comportamento!» Particolare minimo, anzi irrilevante: la McLaren non ha mai menzionato la Red Bull.
Ora però esca allo scoperto la FIA, perché i lunghi coltelli stanno durando da un po’ troppo: rissosità, trattative segrete e non una-parola-una di verità, almeno finora. In questo clima tossico si corre oggi il GP Usa.
«McLaren accusa senza avere prove» Patteggiamento in corso con la FIA