Corriere dello Sport

Inzaghi esulta «Bravissimi a qualificar­ci»

E Dzeko va oltre la scadenza: «Do il massimo senza pensarci l’Inter viene prima di tutto»

- Di Adriano Ancona MILANO

Dzeko padrone di San Siro, non accadeva da un bel po’. Edin timbra in occasioni speciali, era capitato anche un anno fa - altra doppietta - quando si trattava di pilotare l’Inter agli ottavi di Champions con un turno di anticipo. Stavolta il bomber che si conferma un caposaldo per Inzaghi, ritrova il gol in casa e questo è tra gli appunti di viaggio autunnali. Un gol che Dzeko attendeva da sei mesi e mezzo - il derby del 3 settembre era formalment­e in trasferta - davanti alla propria gente. «Provo sempre a dare il massimo, anche a 36 anni», dice Dzeko da bordo campo, una volta completato il poker sul Viktoria Plzen. I suoi gol - sei - sono stati equamente distribuit­i tra campionato e Champions League. «C’è tanta esperienza in questa squadra: sono contento che sia rientrato Lukaku e che abbia segnato, perché a un attaccante i gol danno fiducia. Al contratto non penso proprio, c’è una stagione in corso. Se in futuro potrò farlo ancora con la maglia dell’Inter o meno, si vedrà».

SOGNO CORONATO. Simone Inzaghi compare davanti ai microfoni dopo aver visto la partita in tribuna, dopo l'espulsione di Barcellona: è la sua terza qualificaz­ione consecutiv­a agli ottavi di Champions, tra Lazio e Inter. «Un piccolo sogno coronato», dice l’allenatore. «Visto il sorteggio, siamo stati bravissimi. Sappiamo cosa rappresent­a la Champions per l’Inter: ci deve dare autostima per il campionato, dove siamo in ritardo e stiamo lavorando per accorciare le distanze. Ma abbiamo passato il turno facendo qualcosa di speciale: la squadra è andata al di là delle aspettativ­e. Lukaku sta tornando con una voglia pazzesca, a giorni speriamo di ritrovare anche Brozovic. Con Zhang c’è un ottimo rapporto: si è stretto a noi negli spogliatoi».

PER VINCERE TUTTO. Mkhitaryan apre le marcature, di testa, poi mette la dovuta etichetta. «Siamo l’Inter e possiamo vincerle tutte. Abbiamo dimostrato sul campo di essere un gruppo unito». Onana vola alto, mentre l’Inter prosegue con altri quatto gol al seguito dopo averne realizzati altrettant­i a Firenze. «Il gruppo lavora, si sacrifica, e io voglio sognare: questa squadra può vincere tutto». Dimarco solennizza il traguardo: «Abbiamo passato il girone più difficile, nessuno pensava che ce l’avremmo fatta».

IL GESTO DI LUKAKU. Il tripudio interista si completa coi quattro minuti di Lukaku in campo. Restituito all’Inter dopo l’infortunio di due mesi, a Big Rom basta lo spicchio finale per rimettersi a fare il trascinato­re, diventando - assieme a Mertens, con sedici gol - il miglior marcatore belga in Champions League. Segnali di redenzione: dopo il gol del 4-0, Lukaku si è rivolto ai tifosi della Nord chiedendo scusa con un gesto della mano e baciando la maglia.

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