«Questo Napoli farebbe felice anche Diego»
La parola al presidente degli scudetti azzurri Ferlaino: «Bello come le squadre di Vinicio e Sarri. Tutti speriamo in un grande risultato, potrebbe aiutarci la sosta per il Mondiale»
Corrado Ferlaino, l'ingegnere, è un solidissimo ponte tra il Napoli delle vittorie e quello che aspira a vincere: è stato il presidente di Diego, degli scudetti e della Coppa Uefa e, come dice lui, è un grandissimo tifoso. «Sono molto, molto tifoso». Lo ripete due volte, tante quanti i campionati vinti, mentre infinito è il rammarico di non essere in città nel giorno della celebrazione del sessantaduesimo compleanno celeste del D10S, in programma proprio oggi in un locale napoletano che guarda il mare e anche il cielo. «Sono davvero dispiaciuto: mi hanno invitato, ma purtroppo per questioni di lavoro sono fuori città. Ci sarei andato con tanto piacere». E anche commozione, questo è certo. Dopo la partita di Champions con i Rangers, tra l'altro, Spalletti ha detto frasi che hanno lasciato il segno. «Ero all'estero e sono appena rientrato in Italia. A Milano, per la precisione. Non ho avuto modo di leggere o ascoltare nulla».
Però sa che il Napoli ha vinto ancora, vero? La dodicesima consecutiva tra il campionato e la coppa.
«Certo, lo so bene».
Le piace questa squadra?
«Assolutamente. E come non potrebbe: sta giocando molto bene e ha una serie di calciatori molto, molto bravi. Tra l'altro, Spalletti è riuscito a creare un gioco davvero bello che punta sempre alla vittoria. E poi segna moltissimi gol».
A proposito del signor Luciano e delle frasi di Champions: dopo la partita ha detto che Maradona sarebbe orgoglioso del Napoli.
«Sono pienamente d'accordo».
Crede che questo Napoli sia sul livello di quelli di Sarri e di Vinicio?
«Direi che per la bellezza del gioco abbia raggiunto quella dimensione, sì».
E paragonato ai suoi? È un termine di riferimento molto indicativo. Il più indicativo.
«Beh, come dire, è chiaro che servono conferme. Cioè, per quanto riguarda i risultati... Beh, speriamo bene».
La formidabile, immarcescibile scaramanzia dell'ingegnere.
«Ci spero moltissimo».
Nello scudetto, intende.
«Ripeto, senza aggiungere altro: io e i tifosi napoletani ci speriamo moltissimo. Vediamo cosa accadrà dopo la lunga sosta e il mercato: i concorrenti con disponibilità finanziaria investiranno sicuramente per rinforzarsi e questo può essere un fattore negativo, ma bisognerà anche valutare le condizioni dei giocatori reduci dal Mondiale. Quanti dei nostri andranno?».
Del Napoli? Tra i cinque e i sette.
«Dovrebbe essere meno rispetto ad altri club. Non male».
Uno di quelli a riposo, diciamo così, sarà Kvaratskhelia. Bravo, vero?
«Tra i migliori in Italia. Lui e Leao si contendono il titolo del numero uno sulla fascia sinistra».
Come si definisce un colpo del
genere?
«Non c'è una parola per definirlo. È come vincere al Totocalcio. Il Napoli ha osservatori molto, molto bravi. A cominciare da Giuntoli. Sono riusciti a portarlo a casa per pochissimo, una decina di milioni. Complimenti a chi lo ha scoperto».
Al di là dei giovani fenomenali, del gioco e delle vittorie c'è un altro aspetto che colpisce: il Napoli ha un'anima. È un gruppo che gioca con spirito da moschettiere.
«Concordo in pieno: è una squadra vera con uno spogliatoio vero. Se c'è questo grande successo collettivo dipende anche dal fatto che è stato costruito uno spogliatoio molto serio e professionale. È un aspetto determinante. Fondamentale».
Da quanto tempo non va al Maradona?
«Da un po'. L'anno scorso mi invitò De Laurentiis, ma in genere preferisco guardare le partite a casa. In televisione. Allo stadio ne avrò viste un migliaio, va bene così».
Oltre al campionato, però, il Napoli vola anche in Champions. A volte viene da chiedersi dove possa arrivare...
«È un torneo estremamente difficile, ci giocano i migliori d'Europa, però ogni partita è un duello ed è una storia a sé. Passo dopo passo».
Lei, da presidente, sarebbe più orgoglioso o fiducioso?
«Io? Sarei orgoglioso e fiducioso».
Come Diego.
«Sì. Ripeto, mi spiace proprio non essere a Napoli, sarei andato molto volentieri alla festa: Maradona ha dato tanto alla città e alla squadra e i napoletani gli devono essere molto grati».
«Trovare Kvara è come vincere al Totocalcio: bravi gli osservatori»
Guarderà la partita con il Sassuolo?
«Certo. In televisione».
Un grande classico: primo tempo e arrivederci?
«Successi così nascono anche grazie alla serietà dello spogliatoio»
«Qualche volta guardo anche un po' del secondo. Giusto un po'. Sono molto tifoso e devo salvare il mio cuore».