Corriere dello Sport

Skriniar appeso al rosso di bilancio

- P.gua.

MILANO - Dall’ottimismo di mercoledì sera, alla quasi certezza di ieri. Steven Zhang, infatti, non ha avuto timore di esporsi a proposito del rinnovo di Skriniar: «Sono sicuro che troveremo un accordo per entrambe le parti. La situazione non mi preoccupa per nulla». Evidenteme­nte, l’incontro di giovedì con i rappresent­anti del difensore ha dato segnali confortant­i. Il presidente nerazzurro, però, ha anche ammesso che l’Inter si trova nelle condizioni di dover valutare tutte le offerte rilevanti che riceve. «Occorre sempre pensare all'aspetto logico, di avere giocatori con lo stipendio adeguato. Se ci sono offerte giuste bisogna sempre considerar­e se accettarle per poi avere modo di reinvestir­e per altri giocatori». E anche Marotta ha voluto sottogno. lineare un concetto, perfettame­nte in linea con le parole di Zhang: «Nessun club può fare a meno del player-trading, perché non è possibile creare risorse sufficient­i attraverso altre leve. Ogni situazione, dunque, andrà esaminata».

CESSIONE PESANTE? Come noto, l’Inter aveva cominciato il mercato estivo con l’obiettivo di ottenere un attivo di almeno 60 milioni. Attraverso le cessioni di Pinamonti e Casadei è stato raggiunto un margine importante, ma non ancora sufficient­e. La scadenza, a questo punto, è la fine dell’esercizio in corso. E quindi? Le dichiarazi­oni di Zhang e Marotta fanno intendere, o almeno non smentiscon­o, che l’Inter dovrà andare incontro ad una cessione significat­iva entro il 30 giuDel resto, la diminuzion­e del rosso, da -246 a 140 milioni, e il record dei ricavi, che ha toccato quota 439,6, sono anche dovuti alle cessioni ultra remunerati­ve di Lukaku (113 milioni) e Hakimi (66,5).

SPONSOR E STADIO. Per concludere il quadro, l’ad corporate Antonello ha confermato che «è in corso la ricerca di un nuovo sponsor», in sostituzio­ne di DigitalBit­s. Mentre a proposito di quanto detto da Scaroni, ovvero all’eventualit­à che il Milan possa proseguire da solo con la realizzazi­one di un nuovo impianto se non sarà nell’area si San Siro, il dirigente nerazzurro ha affermato che «anche l’Inter ha un piano B».

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LAPRESSE Ausilio e Marotta, ds e ad dell’Inter

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