Corriere dello Sport

«Lucidità, coraggio e i nostri tifosi»

- Di Elio Donno LECCE ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

A tre anni esatti di distanza (si giocò il 26 ottobre 2019) la Juve torna al Via del Mare, accolta da uno stadio strapieno (26 mila spettatori con 1072 aficionado­s bianconeri nel settore ospiti). I salentini erano freschi di promozione, come quest’anno (finì 1-1 con rigori trasformat­i da Dybala e Mancosu) ma per loro la stagione si chiuse col ritorno in B e la Juve conquistò lo scudetto. Quest’anno, la Juve, attardata in classifica, troverà di fronte una delle più giovani formazioni del torneo che ha reso la vita dura a Inter e Roma, e costretto al pareggio il Napoli, decisa a difendere con i denti la permanenza in serie A.

Ma Marco Baroni sa che questa sarà una partita particolar­e anche per la Juventus e che sarà necessario dare il massimo per fermarla: «È una squadra fortissima che in campionato è già in netta ripresa. Inoltre, arriva a Lecce vogliosa di riscatto dopo l’eliminazio­ne dalla Champions. Quindi si esprimerà al massimo del suo potenziale tecnico ed atletico».

Alla domanda se ci sia qualche punto debole tra i bianconeri, Baroni allarga le braccia: «Ho visionato cinque gare, ne potrò vedere 10, più che cercare introvabil­i punti deboli, sappiamo che non potremo sbagliare nulla. Noi stiamo preparando la gara nei dettagli, ma una volta in campo, per 95’ bisognerà avere la stessa intensità ed attenzione. Insomma, in partite come questa, dinanzi a un grande pubblico bisogna avere coraggio e lucidità senza complessi o paure. Poi si vedrà quale sarà il risultato finale e lo si accetterà, nel bene e nel male».

Nonostante la sconfitta rimediata a Bologna, il tecnico gialloross­o assolve la sua squadra. «È una di quelle partite che vorrei rigiocare - dice - perché per la seconda, se non la terza volta consecutiv­a, abbiamo dovuto registrare episodi che metterebbe­ro a dura prova, motivazion­ale e mentale, qualsiasi squadra. A Roma ci sono stati quel rosso e quel rigore a tagliarci le gambe e pure a Bologna siamo stati penalizzat­i da episodi molto dubbi. Ma non mi lamento, anzi, queste avversità ci aiutano nel processo di crescita di una squadra giovane, che deve abituarsi ad assorbire anche certi colpi e reagire».

Sulla formazione, una sola certezza: in attacco Oudin dovrebbe partire dall’inizio al posto di Banda, mentre in difesa per Umtiti si deciderà all’ultimo momento se tenerlo inizialmen­te in panchina o mandarlo subito in campo.

In attacco Oudin dall’inizio al posto di Banda. Umtiti resta in dubbio

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