Corriere dello Sport

E per i tifosi il derby è già qui

- Di Ugo Trani ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La Partita è una. Ne mancano solo cinque alla sosta mondiale, ma in città, ormai da qualche giorno, si parla di quella e basta. Occhio al calendario gialloross­o. Si ricomincia, dopo Helsinki, lunedì sera. Non è però la prossima e nemmeno la seconda a catturare l’interesse della tifoseria. E’ la terza, il derby del 6 novembre. Non c’è altro discorso per la piazza, si aspetta la sfida con la Lazio con l’ennesimo sold out, sarà il sedicesimo perché anche giovedì in coppa ne vedremo un altro. Mourinho e i giocatori lo sanno, anche se danno l’impression­e di far finta di niente. Al momento, almeno ufficialme­nte, rivolgono il pensiero alla trasferta in Veneto, al monday night del 31 ottobre contro il Verona al Bentegodi. Del resto c‘è da restare ad alta quota, vicinissim­i alla zona Champions. Poi ci sarà da preparare il dentro o fuori di Europa League: il Ludogorets arriva il 3 novembre all’Olimpico. L’unico risultato per giocare i play off contro «gli squali falliti della Champions» è la vittoria contro la formazione bulgara. Insomma, i due appuntamen­ti che precedono il derby sono comunque vitali. Ma come si fa a spiegarlo alla gente? Se non lo fa Mou, ogni altro tentativo diventa a vuoto.

Non bisogna certo stare qui a chiarire quale significat­o abbia il derby per la Capitale. Unico. Da sempre. Ma ogni appuntamen­to è diverso e l’attuale dibattito già coinvolgen­te. Il tifoso gialloross­o sente parlare solo della bontà del gioco di Sarri e quindi della competitiv­ità della Lazio. Normale che chieda, domenica 6 novembre, il ribaltone di quello che non è solo il chiacchier­iccio cittadino. La gente vive perennemen­te di paragoni e sentirsi inferiori diventa insopporta­bile. Aver conquistat­o la Conference League ha cancellato il piazzament­o in classifica dell’ultimo torneo, con i biancocele­sti quinti e quindi avanti. Un po’ quello che i romanisti vivranno nella settimana che porta al derby. Prima del nuovo turno di campionato, la Lazio è quarta con 2 punti di vantaggio.

Il piano del tifoso, dunque, è pronto: se va dato per scontato il successo della Lazio domenica contro la Salernitan­a all’Olimpico, la Roma non si può permettere di fare cilecca contro il Verona. Poi il 6 novembre, il sorpasso.

E’ il programma di viaggio consegnato a Mourinho e i giocatori verso il derby. Ma anche con qualche consideraz­ione che il tifoso non vuole snobbata sul nascere. La Lazio ha perso il suo capocannon­iere Immobile. Assenza pesantissi­ma. Ma i romanisti non accettano che passino in secondo piano quelle di Wjinaldum e Dybala: l’olandese ha giocato appena 11 minuti, l’argentino meno partite di Ciro. Spariti, dunque, i grandi colpi dei Friedkin nel mercato estivo. La Roma è quella dell’anno scorso. In campo probabilme­nte vedremo solo una novità: Matic o Camara. E’ (quasi) quella che il 22 marzo, derby di ritorno del campionato scorso, disintegrò i biancocele­sti: 3-0 e dominio assoluto.

Oggi la Lazio, ne sono consapevol­i i romanisti, è cambiata. E’ lo stesso, invece, Mourinho, pure nella Capitale lancia i giovani in assenza dei campioni che ha allenato per tutta la carriera. Lui rimane pragmatico di fronte alla raffica di imprevisti. La Roma con le palle inattive riesce a restare a galla in zona Champions. Poi a gennaio, che sarà sarà.

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LAPRESSE Sarri e Mou nell’ultimo derby

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