MONZA-BOLOG
Niente rinvio, si gioca lunedì Respinta la richiesta di Galliani, la sfida confermata alla data prevista L’ipotesi 9 febbraio troppo a ridosso della gara di ritorno fissata il 12
Nessun rinvio: Monza-Bologna si giocherà regolarmente. La gara che chiuderà il quadro delle partite di Serie A della dodicesima giornata si svolgerà dunque come da programma lunedì. Non è stata accolta la richiesta del club brianzolo, che in mattinata aveva fatto un tentativo. Sono state sì valutate alcune date alternative, ma la sfida sarebbe finita troppo lontano nel calendario (9 febbraio) a causa del Mondiale e anche a ridosso della partita di ritorno tra le due società, in programma il 12 febbraio. Il Bologna ha fatto sapere di non gradire la soluzione. La scelta di rinviare di poche ore la sfida - ventiquattro, quarantotto ore al massimo - non è stata presa in considerazione nemmeno dal Monza. A quel punto la Lega ha preso in pugno la situazione e la gara è stata confermata alla data originaria, senza nessuna variazione sostanziale. Ma certo quella di ieri è stata una giornata turbolenta, lunga, con voci di un possibile spostamento a rincorrersi e ad essere smentite.
RINVIO. E’ vero: la coltellata subita da Pablo Marí, il difensore del Monza, ha traumatizzato lo spogliatoio brianzolo. Per questo ieri mattina Adriano Galliani ha chiesto alla Lega il rinvio della partita. E ad annunciarlo
L’aggressione subita da Pablo Marí e l’istanza del club brianzolo hanno tenuto in bilico lo svolgimento della partita La decisione della Lega al termine di una giornata turbolenta in cui si sono rincorse voci e smentite di un possibile spostamento dell’incontro che chiuderà la dodicesima giornata era stato proprio l’ad dei brianzoli, che si era recato all’ospedale Niguarda per sincerarsi delle condizioni del giocatore. «I nostri sono sotto choc», aveva detto Galliani. Il manager del Monza ha poi raccontato come il fatto abbia scosso tutto l’ambiente: «Ho sentito i nostri calciatori e piangevano, ho parlato per mezz'ora con Pessina (il capitano). Questo è uno spogliatoio di amici. Per questo abbiamo chiesto che sia rinviato il match, adesso vediamo cosa succede». Le dichiarazioni hanno accelerato il processo di valutazione della partita: giocare o rinviare? Per tutto il pomeriggio è stato un rimpallo di conferme e smentite. Con il Bologna che è rimasto alla finestra per buona parte del tempo, dando comunque la disponibilità a valutare qualsiasi opzione ragionevole.
NEL 2001. La squadra di Motta ieri ha preparato la sfida come al solito, lavorando sul campo, in previsione della partita contro il Monza. Niente cambi di programma, insomma. Valutate tutte le strade, alla fine la Lega ha risentito il Bologna che ha confermato l’ok per disputare la partita. Il club rossoblù avrebbe espresso in Lega parere negativo alla richiesta avanzata dai monzesi, considerando che la gara si giocherà a quattro giorni dal fatto e che Pablo Marí non è in pericolo di vita. Tra l'altro il Bologna ha fatto presente che nel 2001, quando Niccolò Galli morì il 9 febbraio in un incidente stradale, non fu concesso il rinvio, con la squadra costretta a scendere in campo due giorni dopo la tragedia.
Valutate tutte le opzioni, non è stato possibile trovare un’altra soluzione
Biancorossi ancora sotto choc, l’ad: «Pablo salvato dai muscoli così forti»
VICENDA. Niente comunicato stampa, né dichiarazioni
ufficiali ovviamente: la scelta di giocare non richiedeva ulteriori commenti. Ma certo, e per molte ore, la partita è rimasta in bilico. Il rinvio richiesto da Galliani sembrava essere concreta e possibile. La vicenda Marí ha sconvolto tutti, anche all’interno del mondo del calcio. «Le prime notizie arrivate erano terribili. Sapevamo solo che Pablo era stato accoltellato poi per fortuna l'allarme è rientrato. La squadra voleva andarlo a trovare già giovedì sera per stargli vicino». A tre giorni dalla sfida il quadro si è definito e la partita verrà giocata. Resta però lo choc del Monza. Galliani ha detto ancora che se Marí «non avesse avuto questi muscoli così forti forse il coltello avrebbe potuto conficcarsi nella schiena e magari sarebbe anche morto. Lo ha aiutato l'essere atleta e avere muscoli forti che hanno frenato il coltello».