Corriere dello Sport

Cannavaro sfida D’Angelo la rivincita vale più della A

A maggio si giocarono la finale playoff. Oggi è uno spareggio salvezza Il tecnico sannita: «Benevento decimato? Conta solo chi gioca» Il tecnico del Pisa: «Non mi fido»

- Di Franco Santo

Miseria e nobiltà. Al di là della reale accezione dei termini, è una metafora che serve a rendere bene l'idea di come Benevento e Pisa arrivano a questa sfida che appena a maggio valeva l'accesso alla finale play off. Solleva gli occhi al cielo Fabio Cannavaro quando gli dicono che D'Angelo ha tutto l'organico disponibil­e e solo problemi di scelta. Prova a darsi forza l'ex campione del mondo: «I 12 che ho a disposizio­ne sono affidabili e finché in campo siamo 11 contro 11... ». Ieri gli è venuto meno anche Simy, che non è tra i convocati: aveva avvertito dolore già dopo la partita di Como ed è stato saggio fermarlo. La lista degli indisponib­ili è diventata chilometri­ca.

NIENTE ALIBI. «Ho una squadra titolare fuori che potrebbe giocare in B e lottare per i primi posti, ma non sto qui a cercare alibi. L'ho detto anche ai ragazzi che scenderann­o in campo. Loro sono intelligen­ti e sanno che dovranno triplicare le forze: è un passaggio duro, tosto assai, ma in questi momenti si vedono gli uomini veri. Si stanno allenando bene, danno la massima disponibil­ità e daranno tutto in campo con intelligen­za e attenzione: sanno che il minimo errore tecnico ci può costare caro». Lo stato d'animo di D'Angelo e diametralm­ente opposto: lui gli uomini ce li ha tutti a disposizio­ne e sembra anche aver imboccato la strada giusta: «L'abbondanza di giocatori è un bene, soprattutt­o in vista dei 5 cambi. Dovrò valutare solo Barba che si è allenato di meno nel corso della settimana, ma ha fatto tutta la rifinitura con la squadra».

GLI EX. Barba e Ionita nel Pisa, Leverbe nel Benevento. Ma il francese ha recuperato la condizione fisica solo in extremis e non s'è allenato per tutta la settimana. Cannavaro nicchia: la scelta di far giocare l'ex pisano può anche condiziona­re il modulo. Difesa a tre col francese o a due senza? «I ragazzi non hanno difficoltà a giocare nell'una o nell'altra maniera. Leverbe prima o dopo? Ho bisogno di tutti, quindi... ». Con una difesa a quattro anche il centrocamp­o potrebbe aumentare di una unità: «A me – spiega Cannavaro – interessa soprattutt­o avere tre giocatori davanti, per il resto i ragazzi sanno adattarsi a tutto. Dobbiamo solo capire cosa ci serve di più: il Pisa ha caratteris­tiche importanti e noi dobbiamo fare le cose semplici, cercando di sbagliare quanto meno è possibile». D'Angelo mostra di non credere fino in fondo alle difficoltà del Benevento: «Pur con le assenze che ha, la squadra sannita ha una delle rose più ampie di tutto il campionato. Sarà una gara intensa e dobbiamo cercare di vincere: dobbiamo solo avere più consapevol­ezza delle nostre qualità».

QUELLE DIMISSIONI. Fanno ancora discutere, Cannavaro ci torna volentieri: «Erano dovute perché volevo togliere dall'imbarazzo il direttore, che è un mio amico, e il presidente. Ho rimesso il mandato nelle loro mani, ma io in questa società e in questa squadra

credo tantissimo. Dopo la sosta spero di riavere un po' di giocatori, ma in questo momento mi interessa solo chi va in campo. Sono loro che devono dare un messaggio importante alla società. Stiamo lavorando tanto sulla testa di ogni giocatore, speriamo di poterne recu

perare presto tanti e mandarli in campo senza rischi». Va via col solito sorriso e con una promessa: «Voglio andare dove è nato San Gennaro (nei pressi di piazza Santa Maria, ndc)». Vale certo più di un banale gesto scaramanti­co.

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Il tecnico Fabio Cannavaro cerca la 1ª vittoria
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LAPRESSE L’allenatore del Pisa Luca D’Angelo
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