RED BULL FURIOSA FERRARI SCONTENTA
Lo sforamento del budget 2021 costa una multa di 7 milioni e il 10% in meno di test aerodinamici Horner ai rivali: «Ci fate punire per distruggerci, ma siamo sempre più motivati». Maranello intanto prepara un contrattacco
La furia di Christian Horner chiude il caso-budget cap 2021, «un pestaggio pubblico» secondo il capo della Red Bull. O forse no perché è probabile che Ferrari e Mercedes, ieri silenti, escano allo scoperto oggi con accenti di forte insoddisfazione.
Ieri la FIA ha annunciato l’entità dello sforamento di spesa dei bibitari (1.864.000 sterline, circa 2,2 milioni di dollari, valuta di riferimento in Formula 1; in percentuale l’1,6% del budget totale e dunque non poco) e le relative sanzioni: multa di 7 milioni di dollari e limitazione del 10% in galleria del vento, con effetto immediato e per il 2023.
Vero che Red Bull abbia tenuto fuori voci che andavano conteggiate nel budget cap, ma ha anche sbagliato a proprio danno, mantenendo nel conteggio voci che potevano essere dedotte. Tenendo conto anche di queste, l’infrazione effettiva si riduce a 432.652 sterline (500.000 dollari) pari allo 0,35 del bilancio totale. Da quel che emerso, insomma: la Red Bull non ha imbrogliato ma ha pasticciato. E il 10% di riduzione dei test aerodinamici non è poca cosa.
Da Maranello trapela però una forte scontentezza per una pena che viene ritenuta non commisurata. La Ferrari avrebbe gradito una riduzione dei test aerodinamici del 30% e non del 10, ma questo lo apprenderemo meglio oggi. Di sicuro inviterà la FIA a rafforzare i suoi organici per accelerare l’esame dei bilanci e fornire una risposta definitiva già in primavera, quando il Mondiale s’affaccia in Europa. Veder emergere le magagne a ottobre dell’anno successivo mina la credibilità del sistema Formula 1.
ALL’ATTACCO. Horner ieri è stato tagliente: «Ci aveva sorpreso e scioccato sentire le insinuazioni dei nostri avversari. Parlavano di uno sforamento di 1,8 milioni di sterline e invece quello effettivo è stato di 400.000, molto sotto l’1% del tetto di spesa. E non un centesimo è stato speso per le prestazioni della macchina».
Durissimo nel commentare le sanzioni: «Sette milioni di dollari da pagare entro un mese è una cifra enorme, così come lo è la pena del 10% in meno nei test aerodinamici. Una cosa che segnerà lo sviluppo della nostra macchina e ci porterà un handicap di mezzo secondo o un secondo a giro». Bum: qui serve una tara perché ognuno chiama l’acqua al suo mulino, ma Horner la spara grossa. Se così fosse la Williams, che l’anno prossimo potrà usare la galleria del vento il 55% in più dei campioni, con i giusti mezzi potrebbe avvantaggiarsi di cinque secondi a giro. Non scherziamo. Per contro, non ci stupiremmo se oggi Ferrari quantificasse il 10% di riduzione in cinque centesimi.
DURE ACCUSE. Ancora Horner in un crescendo rossiniano: «Siamo vittime del nostro successo perché la sanzione è stata fortemente sollecitata dai nostri concorrenti. Ma la penalità non sarà abbastanza grande in loro favore: neanche se bruciassimo la nostra galleria del vento sarebbe sufficiente. Abbiamo perso il 10% di test aerodinamici ma abbiamo guadagnato il 25% in motivazione».
Ha spiegato così l’ammissione di colpevolezza: «Se l’avessimo tirata in lungo ci sarebbe voluto un anno per uscirne. Considerate tutte le speculazioni e i cecchinaggi che si sono susseguiti, abbiamo pensato che fosse nell’interesse di tutti chiudere i conti».
E per chiudere: «Non dobbiamo scusarci né per le nostre prestazioni né per il modo in cui abbiamo attaccato. Semmai dovrebbero essere gli altri team a scusarsi con noi».
SFIDA AD HANDICAP.
La sanzione dà ora alla Red Bull il destro per una sfida all’intero Mondiale partendo ad handicap: tenuto anche conto del bilanciamento dei test previsto dal regolamento tecnico, nel 2023 Red Bull sfrutterà la galleria del vento il 15% in meno della squadra che si piazzerà seconda (ora c’è la Ferrari) e del 20% nei confronti della terza (Mercedes).
La questione Aston Martin s’è risolta con 450.000 dollari di multa per infrazioni procedurali.
«Neppure bruciare la galleria del vento potrebbe bastare a piegarci»
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