Corriere dello Sport

Groviglio di cavilli e la FIA ci si perde

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La sfida che vi proponiamo oggi è arrivare alla fine di questo pezzo.

Prima di tutto la notizia: ad Alonso è stato restituito il settimo posto nel GP Usa di domenica scorsa, dopo la penalizzaz­ione di 30" e l’arretramen­to su reclamo Haas per aver guidato in condizioni pericolose, con lo specchiett­o penzolante e infine senza, dopo lo spettacola­re decollo sull’Aston Martin di Stroll. Dunque: su reclamo Haas, i Commissari Sportivi avevano dato i 30" di penalità ad Alonso. Ma questo reclamo non era stato presentato nel tempo limite di 30 minuti dopo la pubblicazi­one del risultato ufficiale, perché un uomo FIA della Direzione di gara aveva detto ad Haas che il tempo limite fosse di un’ora. Haas dunque ha presentato il reclamo tardi, eppure questo è stato accettato e Alonso è stato punito.

L’Alpine ha fatto controrecl­amo ma lo ha presentato in ritardo di 8 minuti: FIA lo ha respinto con la consueta precisazio­ne «in presenza di un elemento nuovo e significat­ivo il team può presentare istanza ai Commissari Sportivi (...) chiedendo un riesame del caso» (il famoso Right of Review di cui tanto si parlò dopo la penalizzaz­ione di Vettel nel GP Canada 2019).

Alpine l’elemento nuovo lo ha scovato: nel momento del reclamo non sapeva che Haas avesse presentato il suo reclamo con ritardo (altrimenti si sarebbe appellata a quello, senza ricorrere a un controrecl­amo), ciò che in effetti si può fare solo se sia risultato «impossibil­e» rispettare il limite dei 30 minuti. FIA ha vivisezion­ato la parola «impossibil­e» tirando in ballo il dizionario di Oxford ed effettivam­ente no, non era stato impossibil­e rispettare quel limite.

Il caso dunque è stato riesaminat­o: Haas si è difesa dicendo di essere stata autorizzat­a da un funzionari­o FIA a consegnare in ritardo, ma i giudici del Collegio Commissari Sportivi hanno concluso che nessun rappresent­ante federale possa autorizzar­e al mancato rispetto delle regole.

I pochi eroi arrivati fin qui saranno d’accordo: non si può regolare uno sport cavillando in tal modo. Le norme già sono intricate del loro, se poi sono gli stessi rappresent­anti FIA a non conoscerle bene e a fuorviare i team, la Formula 1 è davvero in un bel guaio.

Dunque l’ha avuta vinta l’Alpine con Alonso. Che, per inciso, aveva torto perché ha corso in obiettive condizioni di pericolo. Sipario.

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ANSA Fernando Alonso ha chiuso 7º il Gp degli Usa

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