Medvedev sbarra a Sinner la strada delle ATP Finals
Solo la matematica tiene ancora in corsa l’azzurro per il grande evento di Torino Jannik a mezzo servizio tra caviglia convalescente ed errori gratuiti. Ma la testa c’è e il russo gli rende onore: «È un top player»
Più che un crash test, il match perso ieri a Vienna da Jannik Sinner contro Daniil Medvedev è stato un giro sulle montagne russe. Affrontate non al meglio, contro un avversario tanto poco ortodosso nello stile quanto affilato nell’intelligenza, con cui è riuscito a individuare ed esplorare le debolezze dell’azzurro, concentrate su quella caviglia ancora scricchiolante a condizionarne spostamenti e colpi. Indizi circa i suoi acciacchi, Sinner ha impiegato poco a fornirli al russo, ex numero 1 del mondo: un break concesso in avvio, assenza prolungata di prime di servizio, smash falliti in circostanze propizie. Non che Medvedev ne avesse bisogno, ma esporli in maniera così evidente non ha fatto altro che eccitarlo ulteriormente, consentendogli di variare le sue soluzioni e gestire il ritmo degli scambi, costringendo così l’altoatesino a prolungati sforzi sfociati spesso in errori gratuiti.
Tuttavia, nonostante tutto giocasse in suo sfavore, per lunghi tratti del match si è rivisto uno Jannik Sinner deciso a rinviare la propria sconfitta e caparbio nel voler comunque estrarre tutto il buono che questa prova aveva da offrirgli. Cose che gli occhi attenti di Simone Vagnozzi e Darren Cahill avranno sicuramente notato tra tutte, una sempre più insistita ricerca della rete - e che confermano la predisposizione del ventunenne a proseguire nel suo percorso di crescita e la volontà di arricchire il proprio arsenale di nuove soluzioni. Gli infortuni e la sfortuna patita quest’anno, così come la perfidia con cui ieri Medvedev si è premurato di mandar fuori giri il gioco dell’italiano ogni qualvolta questi riusciva a sostenerne il ritmo, nulla tolgono a questo percorso. Anzi. Averlo inaugurato all’insegna delle difficoltà costituirà un’eredità preziosa su cui continuare a costruire, quando passata l’alta marea, la spiaggia restituirà quanto sottrattole.
DJOKOVIC. La vittoria di Auger-Aliassime contro Bublik a Basilea, oltre ad aprire il tabellone del torneo a una semifinale contro Carlos Alcaraz, che si annuncia come uno dei match più interessanti della stagione, rende ormai pressoché impossibile la qualificazione dell’altoatesino, n.12 del mondo alle ATP Finals, torneo che invece Medvedev attende con giustificata impazienza, visti gli imprevisti (l’operazione all’ernia e l’esclusione da Wimbledon) che hanno scandito una stagione che, seppur per due mesi, lo ha visto attestarsi in vetta al ranking.
«Jannik è un top player - ha dichiarato Medvedev a fine match - sa porre problemi a qualsiasi giocatore e negli ultimi due Grand Slam è stato eliminato dai futuri vincitori del torneo, per questo sono molto contento della mia performance».
Uno di questi è Novak Djokovic, che l’azzurro potrebbe ritrovarsi sulla sua strada a Parigi la prossima settimana. E’ stato infatti sorteggiato il tabelline del Rolex Masters1000 che prenderà il via lunedì prossimo e, dovesse battere il qualificato che lo attenderà al primo turno, Sinner se la vedrà col vincitore della sfida tra Baez e Khachanov con in palio un terzo turno contro il serbo. Lorenzo Musetti se la vedrà con il croato Marin Cilic. Un altro qualificato sarà invece l’avversario di Matteo Berrettini, che al secondo turno potrebbe incrociare Grigor Dimitrov. Il bulgaro oggi sfiderà proprio Medvedev in semifinale a Vienna.
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