Da Passero a Nardi il futuro è azzurro
L’Italia ha 20 giocatori nella Top 200 L’umbro (con Musetti) giocherà le Next Gen. E poi Arnaldi, Cobolli Zeppieri e gli altri: il gruppo degli Under 21 assicura il ricambio
Jannik Sinner e Lorenzo Musetti sono stelle ormai brillanti del firmamento ATP. Dietro di loro, però, vi è una nutrita truppa di under 21 che si sta mettendo in luce fra tornei challenger e futures, una sorta di Serie B e C del circuito professionistico. Il movimento azzurro vede oggi ben 20 tennisti tra i Top-200 del ranking mondiale, di cui ben 10 facenti parte della cosiddetta nextgen (nati dal 2001 in poi). Nell’Intesa San Paolo Next Gen Atp Finals (8-12 novembre) che vedrà protagonisti gli 8 migliori under 21 al mondo l’Italia sarà presente con due giocatori: Lorenzo Musetti e Francesco Passero, classe 2001, nato a Perugia, bravo nel recente ATP 250 di Firenze a conquistare il primo successo in un main draw del circuito maggiore.
L’umbro, allenato dal maestro Roberto Tarpani, vanta un ottimo servizio e un dritto devastante. Cresciuto sulla terra battuta, sta migliorando anche sulle superfici veloci. Passaro (attualmente numero 124 del mondo) è ormai a ridosso dell’ambita Top-100 della classifica mondiale.
Il suo ‘gemello’ nel circuito (sono cresciuti insieme sin da under 10) risponde al nome di Matteo Arnaldi (Sanremo, 2001) un ‘mini-Djokovic’ per la capacità di difendere in spaccata quasi avesse un fisico di gomma. Nella seconda parte della stagione il ligure, che al Foro Italico ha vinto le Prequalificazioni esordendo sul campo centrale contro Marin Cilic, ha ingranato la marcia giusta ed è salito sino al numero 141. Il più giovane e talentuoso è probabilmente Luca Nardi (Pesaro, 2003), che un mese fa ad Astana ha vinto il suo primo match in un torneo ATP giocando alla pari, il giorno dopo, contro Stefanos Tsitsipas. Nardi, che da under 14 ha vinto il prestigioso ‘Les Petit As’ (una sorta di mondiale di categoria, vinto in passato anche da Nadal, Ferrero e Chang), è considerato da anni un predestinato e in questa stagione è arrivato al numero 131 grazie a ben tre allori challenger. Nonostante un piccolo calo nella seconda parte di stagione, da tenere d’occhio per il 2023 Giulio Zeppieri (Latina, 2001) e Flavio Cobolli (Firenze, 2002). Quest’ultimo, nato in Toscana ma romano a tutti gli effetti, ha preferito il tennis al calcio (ha giocato nelle giovanili dell’AS Roma) e, insieme a papà Stefano (ex professionista), sta inseguendo il gotha del tennis. Zeppieri, seguito dal giovane e bravissimo coach Giuseppe Fischetti, nel 2022 ha superato le qualificazioni agli Internazionali BNL d’Italia e al Roland Garros, per poi trovare il grande exploit con la semifinale a Umago e un set strappato al numero 1 del mondo Alcaraz.
La nuova grande sorpresa arriva dal lombardo Mattia Bellucci (Busto Arsizio, 2001), sconosciuto ai più, che nelle ultime settimane ha vinto due challenger consecutivi tra Saint-Tropez e Vilnius issandosi intorno al numero 150 del mondo. Solamente altri sei italiani, dal 1990 a oggi, erano riusciti in tale piccola impresa. Bellucci, mancino dallo stile brillante e propositivo, si allena con coach Fabio Chiappini. Chiudono il gruppone dei nextgen azzurri Francesco Maestrelli (Pisa, 2002), giocatore potentissimo e alto quasi due metri che si è messo in luce in estate, Matteo Gigante (Roma, 2002), mancino dal talento purissimo che si allena nel circolo capitolino Junior Palocco e l’italo argentino Luciani Darderi (Villa Gesell, Buenos Aires, 2002), che insegue un posto in Top-100 sia in singolare che in doppio. Una truppa folta e di talento, che rappresenta il ricambio generazionale, di assoluta qualità, del movimento maschile azzurro. Non tutti arriveranno in alto, ma la sensazione è che Sinner e Musetti dovranno essere pronti ad accogliere altri giovanissimi italiani nel circuito ATP.
Bellucci l’ultima sorpresa: ha vinto due challenger di fila, è già 150º