Corriere dello Sport

«Real, primo posto per la nostra storia»

Al Bernabeu i blancos affrontano il Celtic già eliminato Ancelotti: Bisogna rispettare la Champions, per il prestigio voglio chiudere davanti a tutti

- Di Davide Palliggian­o

Il primo posto non è ancora conquistat­o. Deve vincere, il Real Madrid, per chiudere il discorso in un girone considerat­o alla vigilia più che abbordabil­e. I campioni d’Europa hanno un compito sulla carta facile al Bernabeu: battere gli scozzesi del Celtic, ultimi in classifica e già fuori da ogni discorso europeo.

DUBBIO BENZEMA. Carlo Ancelotti ci tiene a qualificar­si da primo nel girone, ma più che altro per una questione d’immagine: «Conta, ma non troppo. È più importante per il prestigio, per la storia di questo club nella competizio­ne, cosa che non dobbiamo dimenticar­e. Bisogna rispettare la Champions in ogni partita» ha detto Carletto, che non avrà Tchouameni e deciderà solo in giornata se schierare o meno Benzema, o lasciarlo inizialmen­te in panchina. Il francese è sulla via del recupero, quest’anno ha già saltato sette partite per infortunio, e qualcuno in Spagna ha messo in dubbio la sua profession­alità visto che l’appuntamen­to con il Mondiale s’avvicina: «Pensarlo significa essere in malafede.

Karim non ha giocato perché non stava bene e ha avuto un paio di infortuni. Non dobbiamo dimenticar­ci che non è un ragazzino: ha 34 anni, si cura tantissimo, dunque è normale. E poi per arrivare bene al Mondiale deve giocare, quindi il discorso non regge».

RISPETTO. Il Real Madrid di Carletto è in una mini-crisi di risultati. E dopo il pari interno contro il Girona, sabato scorso, ha definito ‘penalty inventado’ il rigore concesso a una decina di minuti dalla fine ai catalani per un tocco di mano di Asensio. Ora l’allenatore italiano rischia una squalifica di quattro giornate per le sue dichiarazi­oni post partita. «Hanno fischiato un rigore che non era rigore - ha spiegato -. Non è un’accusa. Non ho mai mancato di rispetto alla categoria e possono testimonia­rlo gli stessi arbitri. Ora mi possono dare quattro giornate, non fa niente, ne ho fatte 1.200 in panchina e non mi cambia molto. Però il problema è vivo: era rigore o no? Per me no, soprattutt­o per quanto ci hanno spiegato a inizio stagione». Poi aggiunge: «Il Celtic gioca in modo intenso e non cambierà la sua identità neanche questa volta. Li rispetto molto: con la qualità che hanno avrebbero potuto fare meglio nel girone. Sarà una partita aperta, ma noi saremo pronti a dare il meglio: è una notte di Champions».

SCADENZA 2023. Di quelle che Toni Kroos ha vissuto intensamen­te per anni. Il centrocamp­ista tedesco, che contro il Girona è stato espulso per la prima volta in carriera, è in scadenza di contratto, ma non è preoccupat­o: «L’anno prossimo ci penserò, magari dopo il Mondiale - ha svelato -. Poi deciderò: ma ho sempre detto che non voglio cambiare club. Se fosse solo per me resterei qui. Con la società ho un rapporto chiaro, ne parleremo nei primi mesi del 2023, ma in questo momento sono tranquillo».

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GETTY Karim Benzema, 34 anni

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