Corriere dello Sport

Il ritorno dell’Inter di Dzeko e Lautaro

Senza Lukaku (in Belgio a farsi curare), attacco obbligato contro la Juve: in difesa favorito Acerbi

- Di Adriano Ancona MILANO

Dopo la notte di Champions Simone Inzaghi si affida alla squadra che ha conquistat­o quattro vittorie di fila in A Rispetto a Monaco ne cambia sette

Il derby d'Italia come prova del fuoco: analogie sparse a quella sfida di aprile, per non rimanere troppo staccati dalla vetta. Simone Inzaghi ha perso ancora Lukaku, mentre al momento Brozovic a Torino troverà posto in panchina. Per il resto la Champions non ha restituito feriti. Del resto, serviva all'Inter solo per tenere allenate gambe e testa. Dall'Allianz Arena all'Allianz Stadium: la settimana di fuoco ha come ingredient­e primario quello di un'altra vittoria – sarebbe la quinta consecutiv­a – in campionato. Ieri la squadra è tornata ad Appiano Gentile, per allenarsi nel pomeriggio, dopo aver trascorso la notte in Baviera come già programmat­o. E Inzaghi lavora a tutti i cambi necessari rispetto alla partita di mercoledì. Pochi i dubbi, l’Inter è già delineata in nome dei ragionamen­ti conservati­vi attuati nella partita in Germania: i cambiament­i saranno sette.

ACERBI FAVORITO. Cominciand­o dalla difesa, che ruota attorno a un dubbio: Acerbi è favorito su De Vrij. E viaggia verso la sua sesta presenza dall’inizio in campionato dopo aver giocato da titolare la metà del girone di Champions. Skriniar e Bastoni (che contro il Bayern è stato preservato perché sotto diffida) ai lati di Acerbi. Dilatandos­i i tempi di un recupero completo di Brozovic, la regia sarà ancora affidata a Çalhanoglu. Alla sinistra del turco, il prescelto è Mkhitaryan che lo scorso gennaio – con la maglia della Roma – contro la Juve segnava un gol all’Olimpico. Ballottagg­io mancino sciolto da Inzaghi in favore di Dimarco, dopo che Gosens ha trovato spazio in Champions League a Monaco.

DZEKO DAL VIA. Con un Lukaku in meno, Inzaghi non può presentare variazioni sul tema in attacco. Così al fianco di Lautaro toccherà a Dzeko. La gestione delle energie, a Monaco di Baviera, implicava un minutaggio ridotto per il bosniaco che infatti si è visto in campo solo per uno spezzone del secondo tempo. Dzeko, da aprile, in campionato segna solo fuori casa. Lautaro, scelta obbligata assieme a Correa in Champions, è uscito dalla sua ora di partita in Baviera evitando l’ammonizion­e, altrettant­o da diffidato.

Fuori causa domenica, oltre ai due big, il solo D’Ambrosio che quattro giorni fa ha accusato un affaticame­nto agli adduttori.

LUKAKU IN BELGIO. Appuntamen­to quasi sicurament­e al 2023, intanto, per Lukaku. La ricaduta di Big Rom, che otto giorni fa tornava al gol, ne comporterà con tutta probabilit­à lo stop fino al Mondiale.

Difficile che il belga – in patria da ieri e fino all’inizio della prossima settimana – venga rischiato a Bergamo nella partita con l’Atalanta. Tanto più che, in questo momento, anche in Belgio (dove il giocatore è seguito dallo staff sanitario della nazionale) non possono ritenersi così tranquilli circa la presenza di Lukaku in Qatar.

«Per noi è insostitui­bile: senza di lui dovremmo cambiare modo di giocare», ha spiegato il ct Martinez. Ieri il fisioterap­ista della nazionale ha spiegato: «Decideremo se Lukaku resterà in Belgio o no. È abbastanza forte mentalment­e da dargli un posto per il Mondiale».

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LAPRESSE Edin Dzeko e Lautaro Martinez, l’attacco dell’Inter

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