EXTRA VIOLA SENZA RIMORSI
La contemporanea vittoria del Basaksehir riserva alla squadra di Italiano il secondo posto nel girone Barak, Cabral e Saponara liquidano facile i lettoni nel primo tempo, poi si esalta Terracciano: ora gli spareggi
L’1-1 dell’8 settembre ottenuto dalla Fiorentina al Franchi contro l’RFS sarà un tarlo che, difficilmente, Vincenzo Italiano riuscirà a dimenticare in fretta. Di che pasta fossero davvero fatti i lettoni del resto lo si è capito bene nella trasferta sul mar Baltico con cui si è chiusa la fase a gironi in Conference League dei viola, che nonostante il 3-0 sulla squadra di Morozs saranno ora costretti a passare dai playoff di febbraio per accedere agli ottavi di finale della competizione. Una prospettiva, a dire il vero, più che concreta già alla vigilia del match ma che si è trasformata in realtà a inizio partita, visto che sul Bosforo sono bastati 240” al Basaksehir per indirizzare la propria gara e rendere pressoché inutile la scampagnata di Venuti e compagni a Riga. Che in ogni caso, dopo il blitz di La Spezia, hanno confermato il loro buono stato di salute centrando la terza vittoria consecutiva (filotto che la Fiorentina non collezionava da aprile) e lanciando un segnale in vista del rush finale di novembre. Buone notizie anche dalla difesa, che a quasi un mese di distanza dall’ultima volta è tornata a non subire gol (non accadeva dal 3-0 di Edimburgo). L’appuntamento ora è fissato per lunedì, quando a Nyon i viola saranno sorteggiati con una delle terze classificate nella fase a gruppi dell’Europa League da testa di serie (con il ritorno dello spareggio fissato al Franchi).
CHE CINISMO. C’è un numero che più di altri fotografa la rivoluzione copernicana che Italiano ha operato negli ultimi mesi sulla sua squadra, ovvero quello legato al numero dei tiri e alle reti realizzate in rapporto alla sfida d’andata: contro l’RFS a Firenze erano servite 30 conclusioni per trovare la via del gol, mentre in Lettonia già al primo tentativo dopo 7’ la palla è finita in porta, con Barak che di testa ha realizzato il centesimo sigillo della gestione del tecnico siciliano in viola. Per il resto della pioggia di reti, arrivata con sei cambi di formazione rispetto al successo di domenica (tra i quali spicca la bocciatura per Gollini, fino ad oggi sempre titolare nelle sfide di Conference) è bastato attendere poco. Visto che nel primo tempo, a fronte di un possesso palla del 78%, la Fiorentina è riuscita a esultare altre due volte sui successivi tre tiri (cinismo, finalmente), prima con una scivolata di Cabral e poi grazie a una perla all'incrocio di Saponara, che ha messo in ghiaccio il risultato al 47'.
BABY SORPRESE. Un approccio dunque convincente che ha fatto dimenticare gli stentati avvii delle ultime uscite in cui i viola, prima di prendere in mano la partita, avevano faticato. Ecco perché la ripresa, che ha esaltato ancora lo splendido momento di Terracciano (autore di due parate da applausi, prima su un colpo di testa di Lipuscek e poi nel finale su un diagonale di Deocleciano) si è tramutata in un esercizio d’accademia che ha dato la possibilità a due baby di mettersi in mostra: oltre a Bianco, già testato in Conference nella doppia sfida con gli Hearts, ha fatto il debutto internazionale anche il 2003 Distefano, che Italiano aveva fatto esordire un anno fa nel finale di gara contro la Samp. L’avversario, archiviata l’Europa, a cui ora la Fiorentina potrà dedicarsi per continuare la sua risalita anche in campionato.