Corriere dello Sport

Adesso i risultati il gioco arriverà

- Di Alberto Polverosi ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Avedere, anzi, a rivedere questi ragazzi di Riga, c’è da non credere al modo in cui la Fiorentina ha perso il primo posto del girone, causa il pareggio al Franchi contro i lettoni. La loro modestia tecnica, evidente già a Firenze, è stata di nuovo imbarazzan­te. Di diverso, rispetto all’andata, c’era però la Fiorentina con tre gol in trasferta, un paio di qualità, in una partita dominata dall’inizio alla fine. La passeggiat­a nei Baltici ha portato ai viola solo notizie positive, comprese perfino due parate spettacola­ri di Terraccian­o quando nel finale la squadra aveva mollato un po’ sul ritmo. Il Riga in Italia potrebbe giocare in Serie C, ma queste partite presentano comunque delle insidie (il pessimo terreno di gioco, per esempio) se non le prendi per il verso giusto, insidie che la Fiorentina ha saputo evitare con l’atteggiame­nto corretto. Subito in partita, controllo totale del campo, un solo pericolo prima del 3-0, in definitiva una partita distensiva, senza affanno e con scelte adeguate. Gli spunti positivi riguardano prima di tutto l’impatto sulla partita, in altre recenti occasioni assai meno convincent­e. Poi, in ordine sparso: la qualità dei gol, tranne il primo, quello di Barak, favorito dalla dormita del portiere, più interessan­te semmai l’assist dello stesso Barak, di tacco, per il gol in scivolata (una specialità) di Cabral, e da applausi la palla del 3-0 all’incrocio lontano calciata da Saponara, che sta ritrovando il suo eccellente livello tecnico; la prestazion­e convincent­e di riserve come Terzic; i gol che continuano ad arrivare (16 nelle ultime 6 partite ufficiali); i minuti concessi da Italiano a due giovani come Bianco (non gli manca la personalit­à in mezzo al campo) e Distefano. In attesa del sorteggio di Conference, la Fiorentina dovrà risollevar­si in campionato e sa bene che la Sampdoria, sua prossima avversaria, non è minimament­e paragonabi­le al Rfs Riga. Dopo la vittoria di Spezia, arrivata grazie anche alla superiorit­à numerica e alle paratone di Terraccian­o, i viola hanno bisogno di proseguire un momento felice se non per il gioco, quanto meno per la convinzion­e e la nuova fiducia che si avverte nella squadra. L’esempio è l’atteggiame­nto di Riga, ma anche quello con l’Inter (mica sempre arbitra Valeri) e pure quello del finale di Spezia. Il gioco tornerà, se tornerà, ora pesano troppo di più i risultati.

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