Ibra spinge Giroud il nuovo highlander
Il francese doveva essere una riserva di lusso. Invece ha numeri eccellenti Zlatan, al lavoro per recuperare, elogia il compagno: «Serio e vincente, Olivier aiuta tutti E ora deve andare in Nazionale»
Olivier caricato a pallettoni. Santificare un girone di Champions con quattro gol complessivi e riscattare quello anonimo di un anno fa: missione compiuta coi controfiocchi. C’è Giroud dritto in copertina, nel Milan che si è preso gli ottavi di Champions League a nove anni di distanza dall’ultima volta. Il francese segna, Ibra approva. «Non è uno che fa quaranta gol all’anno ma offre alla squadra qualcosa che poche persone sanno dare: gioca per tutti», ha detto Zlatan durante un'intervista a Canal+. A numeri europei, Giroud è messo decisamente bene: la Champions League, che ricalca il cammino del bomber ai tempi del Chelsea – nell’anno in cui la vinse, prima di arrivare al Milan – e pure il recente percorso in nazionale fatto di tre gol nelle ultime quattro partite. Ricapitolando, due reti e due assist nella serata trionfale di San Siro contro il Salisburgo. Un exploit del genere rende Giroud, a 36 anni e 33 giorni, il giocatore più anziano a essere coinvolto in quattro gol durante una partita di Champions League. Per chiudere il cerchio su una qualificazione agli ottavi che stavolta al Milan non è sfuggita di mano.
PASSAGGIO DI TESTIMONE.
Certo, il retrogusto migliore sarebbe stato guidare un Milan più competitivo contro il Chelsea, la vecchia squadra di Giroud roud. Ma il buon raccolto autunnale non lascia spazio a recriminazioni. Il francese ha già messo da tempo nel mirino il Mondiale, il timbro su gol che contano non lascia spazio a interpretazioni. Anche qui, Ibrahimovic è lo sponsor perfetto per il compagno di squadra: «Dovrebbe essere convocato in nazionale, perché è un vincente e una persona seria». I due si sono in qualche modo passati il testimone, un anno fa: alla fine Girebbe
scollinava la doppia cifra in campionato, con dei gol pesanti come macigni per convolare al titolo. Insomma, quaranta reti in un solo anno di certo no. Però aiutandosi magari con la Francia e il Mondiale, una cifra del genere è ancora alla portata per Giroud esaminando il biennio rossonero. Obiettivi a lungo termine, proprio sull’esempio di Ibrahimovic, Olivier non vuole darsene. Gli basta rimanere decisivo per il Milan com’è avvenuto finora.
GOL CON EQUITÀ. A 36 anni suonati, è tutto oro. Adesso peraltro Giroud ha un compagno di squadra come Origi in grado di dargli il cambio in attacco: reggere certi ritmi con la titolarità appiccicata addosso, sate
stato pesantissimo. E visto che il francese ha fatto l’abitudine ai gol che valgono il doppio per la caratura dell’avversario, quest’anno in campionato ha già punito Inter e Napoli. Quello nel derby serve a tenere tuttora lontani i cugini – in questo momento la differenza in classifica la fa proprio la stracittadina – mentre l’esultanza del 18 settembre a San Siro contro Spalletti è stata anche l’ultima di Giroud in A. E’ passato esattamenun mese e mezzo, da allora. E il Milan già domani sera vuole ripristinare l'Olivier bomber da campionato. Giroud per ora ha diviso con perfetta equità i propri otto gol stagionali.
Per l’ex Chelsea due reti e due assist nella serata con il Salisburgo
Lo svedese invece ha altri due mesi per il rientro: «Basta aspettare»
COUNTDOWN ZLATAN. Ibrahimovic quindi guarda gli altri e morde il freno: un Milan planato agli ottavi di Champions, e pronto a giocarsi le proprie carte anche per lo scudetto, è un invito a tornare presto. Il girone di ritorno può spalancargli le porte, intanto Zlatan per adesso si allena a Milanello e ha davanti due mesi abbondanti di pieno recupero: «Basta aspettare», si legge a corredo di un video in cui Ibra lavora sodo per tornare il prima possibile in campo.
CON DUSAN. Per cambiare l’epilogo dei risultati servirà il suo apporto in termini di qualità, velocità, imprevedibilità e gol. E guardando i risultati adesso diventa perfino superfluo ricordare quanto sia mancato Fede alla Juve in questi mesi. Allegri avrà come un nuovo acquisto a disposizione d’ora in poi e il ritorno di Chiesa avrà un impatto tutt’altro che trascurabile. Il pensiero dei tifosi non può che correre alla coppia Chiesa-Vlahovic: finora i due ex viola non hanno mai giocato insieme in bianconero. Chissà se già con l’Inter avranno qualche minuto a disposizione. In ogni caso è soltanto questione di tempo ma il tandem Chiesa-Vlahovic fa già sognare. Nel 3-5-2, i due possono comporre il tandem offensivo (col Psg, Chiesa lo ha fatto accanto a Milik, allargandosi poi sulla sinistra), così come nel 4-42, sistema in cui Fede può fare anche l’ala. E poi c’è quel 4-3-3 su cui era stata costruita la squadra in estate in cui l’ex viola può fare l’esterno del tridente. Chiesa è pronto a cambiare la Juve.