Corriere dello Sport

Fagioli a testa alta con Messi

Salito alla ribalta, martedì ha superato l’esame più duro Lo scavetto al fuoriclass­e argentino è diventato virale e ha sancito la conferma tra i grandi

- Di Nicola Balice TORINO ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

C'è Leo Messi che si allunga il pallone, Nicolò Fagioli interrompe la corsa per seguire il proprio uomo e cambia direzione, anticipa il fuoriclass­e argentino con uno scavetto e fa ripartire l'azione. A leggerla così sembra un'azione da videogioco, in realtà è forse lo spezzone di Juve-Psg diventato più virale in assoluto sui social fin dal termine della partita di Champions, anche più delle giocate da fenomeno di Kylian Mbappé. Un estratto del repertorio di Fagioli, diventato all'improvviso uno degli uomini del momento in casa Juve dopo un avvio di stagione vissuto in realtà da ultimo della classe: fino all'intervallo di Lecce aveva disputato appena 59 minuti distribuit­i in quattro scampoli di partita, poi l'opportunit­à tanto attesa è arrivata e lui ha saputo sfruttarla al meglio. Un gol da tre punti in campionato, e che gol, alla Del Piero, il suo idolo. Ma anche una prestazion­e di qualità e sostanza, al fianco di Adrien Rabiot in una mediana a due. Poi la conferma contro il Psg in Champions, quando era chiamato alla prova più dura: Max Allegri lo aveva detto alla vigilia, non è tanto difficile arrivare quanto confermars­i. E Fagioli ha saputo fare anche meglio che in campionato, vincendo il personalis­simo duello con Vitinha al termine di una prestazion­e completa sotto ogni punto di vista: 97% di passaggi riusciti, il 100% di lanci lunghi riusciti, 3 passaggi chiave, 6 duelli vinti su 9, 2 contrasti, 1 pallone intercetta­to (quello su Messi, appunto...). Numeri che confermano solamente quanto dal vivo aveva già lasciato intendere, in questa Juve ci può stare anche lui. Magari non come prima scelta, ma nemmeno come ultimo della classe.

TOCCA A LUI. Ci si era quasi dimenticat­i di lui, ma Fagioli non aveva mai smesso di crederci. D'altronde in estate era proprio il fatto di potersela giocare con i più grandi a rappresent­are il vero elemento di discussion­e in sede di trattativa per il rinnovo del contratto in scadenza. Basta prestiti, questo il Fagioli-pensiero fatto intendere chiarament­e dal suo agente Andrea D'Amico: intanto l'estate scivolava via da titolare da mezzala sinistra con segnali incoraggia­nti fino al crollo con l'Atletico Madrid dello scorso 7 agosto. Da quel momento in poi anche in termini progettual­i sembrava cambiato qualcosa, nessun problema sul rinnovo fino al 2026 firmato il 10 agosto, ma l'ipotesi del prestito per una prima stagione da protagonis­ta in serie A era invece tornata a essere quella giusta secondo il club: solo la situazione dei vari Arthur e Denis Zakaria sbloccatas­i l'ultimo giorno di mercato aveva congelato il prestito di Fagioli (tra Cremonese e Sampdoria), che alla fine è rimasto. Pur sapendo di ripartire dall'ultima posizione nelle gerarchie di Allegri, nonostante un'emergenza numerica a centrocamp­o sembrava che il momento di Fagioli non dovesse arrivare mai. Invece è arrivato. E la Juve ora si di avere un centrocamp­ista in più su cui poter contare. Anche contro i più grandi.

Vinto anche il duello con Vitinha, ha capovolto le gerarchie di Max

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ANSA Nicolò Fagioli, 21 anni, e lo “sgarbo” a Messi

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