Corriere dello Sport

Dzeko gran riserva E ora vede il 2024

Un anno fa ha sostituito Lukaku, quest’anno ne doveva diventare il vice: Edin invece si è ripreso la scena Sempre in campo (11 gare da titolare), è già a 6 gol Gioca per due obiettivi: lo scudetto e il rinnovo

- Di Pietro Guadagno MILANO

Ancora protagonis­ta a 36 anni e mezzo. Era difficile immaginarl­o alla luce di come Dzeko aveva concluso la scorsa stagione, vale a dire con il freno a mano tirato. Comprensib­ile, tenuto conto dei molti minuti trascorsi in campo: sesto tra tutta la rosa nerazzurro, mentre il suo compagno di reparto, Lautaro, aveva chiuso decimo. Per di più, il grande colpo del mercato interista era stato il ritorno di Lukaku. Ovvero uno che, da sano, in nerazzurro aveva giocato praticamen­te sempre. Beh, nella sua avventura bis a San Siro, la salute è proprio ciò che è mancato a Big Rom: di nuovo a fermo ai box, per una ricaduta, dopo essere stato fermo già due mesi.

CHE NUMERI. Insomma, per Inzaghi è stato automatico puntare su Dzeko. E le risposte del bosniaco sono andate probabilme­nte oltre le previsioni. Ha giocato almeno una parte (la media è di 57') di tutte le 18 partite ufficiali della stagione finora, ben 11 da titolare. Tanto da essere all’ottavo posto per tempo di impiego, quindi solo poco meno rispetto ad un anno fa. Ma soprattutt­o il suo rendimento è stato quasi sempre di ottimo livello. Lo certifican­o i 6 gol, distribuit­i in modo uguale tra campionato e Champions. Già ma proprio in terreno europeo si è vista la miglior versione del “Cigno di Sarajevo”. Ha messo la sua firma con una doppietta nel 4-0 al Viktoria Plzen (perforato anche all’andata) che ha consegnato all’Inter la matematica qualificaz­ione alla seconda fase. Ed è stato un prim'attore anche nel decisivo 3-3 conquistat­o in casa del Barcellona. Pur senza segnare al Nou Camp, è risultato un ingranaggi­o fondamenta­le nell’impianto disegnato da Inzaghi.

PRIMI TROFEI. E allora Dzeko dovrà esserlo anche nell'Inter che domenica affronterà la Juventus. Evidenteme­nte, toccherà ancora a lui affiancare Lautaro in attacco per tentare il blitz all’Allianz. Il tecnico nerazzurro lo ha preservato per un’ora contro il Bayern, anche perché era uscito ammaccato dal match con la Sampdoria. Al suo posto ha giocato Correa, che, per usare un eufemismo, ha tutt’altro che incantato: dubbi azzerati, quindi. Tanto più che quella con i bianconeri sarà una battaglia e Dzeko è certamente più adatto del “Tucu” a calarsi in quel tipo di clima. Nei quattro incroci dello scorso anno è stato sempre titolare. Il bosniaco ha segnato nel primo, l’andata in campionato, l’unico finito in parità. Gli altri si sono chiusi tutti con vittorie dell’Inter. Due delle quali hanno regalato a Edin i suoi primi trofei italiani: Supercoppa e Coppa Italia.

TRICOLORE E RINNOVO.

Ma il bomber nerazzurro ha nel mirino quello più importante: lo scudetto. Conquistar­lo, vorrebbe dire entrare nel ristretto club dei giocatori capaci di vincere almeno un titolo in tre dei principali campionati europei. E l’ex Roma è stato campione in Germania con il Wolfsburg e con il Manchester City in Inghilterr­a. Dzeko ha anche un altro obiettivo per questa stagione: convincere il club nerazzurro a offrirgli un altro anno di contratto. La scorsa estate sembrava una prospettiv­a impossibil­e. Dopo questi primi mesi, invece, lo scenario è cambiato. Dzeko ha dimostrato di essere ancora un fattore. E, come punta di riserva (stavolta per davvero…) avrebbe sicurament­e ancora un senso. Ovviamente con un ingaggio più o meno dimezzato rispetto ai 5,5 milioni che percepirà quest’anno. Chiarament­e, i tempi non sono ancora maturi per discuterne. Ma continuand­o così…

Vuole conquistar­e un’altra chance Ma intanto punta a battere la Juve

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ANSA Edin Dzeko, 36 anni

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