Ancora Andrade delle meraviglie
Rebeca Andrade continua a riscrivere la geografia della ginnastica artistica. Dopo essere diventata a Tokyo nell’estate dello scorso anno la prima brasiliana a mettersi al collo l’oro olimpico nella disciplina grazie al trionfo nel volteggio, ai Mondiali di Livepool ha conquistato il secondo titolo iridato della carriera dopo l’affermazione dell’autunno 2021 nel volteggio, dominando la gara dell’all-around, quella che consacra l’atleta più completa. La ventitreenne sudamericana succede così ad Angelina Melnikova, assente in Inghilterra per l’esclusione della Russia per la guerra in Ucraina.
Il punteggio finale dell’incontenibile Rebeca è stato di 56.899, grazie alla chiusura in bellezza al corpo libero, questa volta senza uscire di pedana come accaduto nella gara a cinque cerchi in Giappone che l’aveva vista scivolare dal primo al quinto posto. Alle sue spalle si è piazzata la statunitense Shilese Jones (55.399), mentre per
il bronzo è stata una lotta tutta britannica con Jessica Gadirova (55.199) capace di superare in rimonta la connazionale Alice Kinsella (55.065).
Gara da dimenticare per i colori azzurri, con una caduta alle parallele asimmetriche che ha cancellato ogni residua speranza di podio di Martina Maggio, brava comunque a risollevarsi nel finale al corpo libero per chiudere in nona posizione (53.372): la monzese con la testa è già alle finali dei singoli attrezzi di questo weekend. «Sono contenta della mia gara, perché mi sono risollevata rispetto alla gara a squadre che non è andata secondo i piani – commenta Martina -. Ho avuto un piccolo imprevisto alle parallele e ho preso una botta al ginocchio in uscita di esercizio. Ero preoccupata perché sentivo del male, ma sono riuscita a gestirla ed essere nona al mondo su 24 mi rende comunque felice». Decimo posto (53.031), invece, per la genovese Alice D’Amato.
Oggi (diretta tv su Raisport dalle 18.55) è in programma la finale dell’all around maschile, che nella qualifica ha visto primeggiare i giapponesi Tanigawa (84.731) e Hashimoto (84.665), con il campione uscente Boheng quinto (83.766). Due gli azzurri impegnati: Yumin Abbadini e Lorenzo Minh Casali.
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