LA LUNGA NOTTE DI MOU
Il Sassuolo agguanta la Roma e fa esplodere l’ira di José, che se la prende con Karsdorp. Abraham entra e segna, ma Pinamonti risponde subito
Dopo il derby un’altra delusione per i giallorossi Il tecnico portoghese rivoluziona la squadra rinunciando agli attaccanti titolari, Shomurodov non lo ripaga
Per la Roma resta notte fonda e per la prima volta in questa stagione la squadra di Mourinho si fa raggiungere da situazione di vantaggio. Contro il Sassuolo non va oltre il pareggio, il secondo della stagione, dopo quello di Torino contro la Juventus, all’inizio del campionato. Ma mentre quello aveva dato l’illusione che la squadra di Mourinho potesse competere per il vertice, questo evidenzia le difficoltà che con il passare dei mesi hanno portato a perdere la convinzione nei propri mezzi e la fiducia.
La Roma si allontana dalle zone alte della classifica e oggi è una squadra con grandi limiti, acuiti dalle assenze di Dybala e Pellegrini. Il pareggio è il risultato giusto ed è arrivato con due lampi nel finale, dopo 80 minuti di un grigiore assoluto. Abraham, entrato nella ripresa, e Pinamonti hanno fatto vivere le uniche emozioni ai tifosi presenti.
FUORI LE PUNTE. L’epurazione post derby di Mourinho è cominciata dall’attacco. Bocciati Abraham e Belotti, per la prima volta è partito dall’inizio Shomurodov. Promosso titolare anche Volpato, alla quinta presenza consecutiva. Hanno pagato la sconfitta nel derby anche Karsdorp e Camara, mentre si è salvato Ibañez protagonista dello sciagurato errore di domenica. Dionisi ha portato in panchina Berardi e Traore, ancora alle prese con problemi fisici. Il Sassuolo paga assenze importanti in attacco e una difesa fragile. Quattro sconfitte nelle ultime cinque partite, ancora non si vede la squadra brillante della passata stagione.
La sconfitta nel derby si è fatta sentire eccome. Roma contratta, con i soliti problemi nell’imbastire la fase offensiva. Manovra lenta, giocatori fermi, senza un’idea. Volpato, utilizzato da trequartista, ha fornito qualche spunto, Shomurodov ha avuto una grande occasione e ha tirato addosso a Consigli. Così con il passare dei minuti il Sassuolo, partito troppo intimorito, ha cominciato a farsi vedere dalle parti di Rui Patricio, che ha parato con la punta delle dita sul tiro di Frattesi, ex che ha sfiorato il ritorno in giallorosso la scorsa estate e che con la Roma ha sempre il dente avvelenato. Nel finale del primo tempo sono stati tanti i tentativi degli emiliani, con la Roma in balia delle sue inquietudini. Lo spettacolo, come domenica, è quello sugli spalti. Un intero settore riempito dai 4000 tifosi giallorossi, che si sono fatti sentire per tutta la partita, più di quelli di casa. La concomitante assenza di Dybala e Pellegrini si è avvertita, a cominciare dai calci piazzati. Il Sassuolo è una squadra che ha problemi e la Roma non ha saputo approfittarne.
IL GIALLO FINALE. Mourinho non ha cambiato lo spartito e nella ripresa ha messo dentro la batteria di attaccanti per sbloccare il risultato. Ma è cambiato poco. La Roma ha rischiato di crollare. Alla mezz’ora Traore, entrato da pochi minuti, è arrivato tutto solo in area e ha calciato su Rui Patricio. Ma pochi minuti dopo si è svegliato Abraham e ha portato in vantaggio la Roma con un bel gol di testa sul cross di Mancini. Sono solo tre le reti dell’inglese in questo campionato.
Sembrava il solito graffio dei giallorossi per conquistare i tre punti nel finale e invece cinque minuti dopo il Sassuolo ha pareggiato. Laurienté è scappato a Karsdorp ed è andato sul fondo, Mancini non è riuscito a chiudere sul cross. Dentro l’area Pianamonti ha anticipato Smalling. La Roma è tornata nel baratro, portandosi dietro tutti i suoi problemi. Compreso l’ultimo, con Mourinho che nel dopo partita ha accusato un giocatore di poca professionalità, invitandolo a trovarsi una squadra per gennaio. Si tratta di Karsdorp.