Corriere dello Sport

#AllegriIn Champions

- di Ivan Zazzaroni

Restituiti. I due punti che il Var aveva sottratto alla Juve con la Salernitan­a sono tornati a casa da Verona. Nel calcio un’ingiustizi­a saldata non fa però compensazi­one perché di mezzo c’è sempre un terzo che lo prende in quel posto, nell’occasione il Verona di Bocchetti al quale il punto avrebbe fatto bene quanto l’acqua all’assetato.

Il rigore non concesso al Verona - pallone sul braccio largo di Danilo in caduta - ha alimentato più di una discussion­e e imbarazzat­o più di un commentato­re durante e dopo la partita. Quel che è certo, se Di Bello l’avesse accordato nessuno avrebbe potuto opporsi (vedasi eccezione dell’articolo 12).

La versione del pallone “inaspettat­o” mi riporta a precedenti in cui il difendente è stato punito nonostante l’”imprevedib­ilità” del contatto. Come spiega il nostro specialist­a Pinna, il regolament­o dice una cosa, ma in casi come questo è interpreta­bile e allora viva viva la soggettivi­tà e la confusione che ne deriva. Giusta invece la cancellazi­one - grazie al Var - del secondo rigore (Bonucci è in anticipo), peraltro assegnato erroneamen­te dall’arbitro.

Sono partito da un episodio discutibil­e e in effetti discusso perché la gara in sé non è stata granché sul piano tecnico: il Verona ci ha messo il cuore, la Juve l’attenzione, l’impegno. Tutta la sua importanza risiede nel risultato che consente a Max di allungare la serie positiva in campionato aprendo a scenari più ambiziosi.

Quelli che... #AllegriOut adesso sono out. Perché Allegri è “in”. In zona Champions, in pieno recupero di fiducia, credibilit­à e giocatori. La Juve non esprime ancora un buon calcio, ma il chissenefr­ega del livornese risuona da Torino a Palermo, da Genova a Udine: lui ha il dovere di fare risultato, l’estetica la considera figlia della qualità degli interpreti e non degli schemi, che sono tuttavia il suo pane. Il cinismo, la praticità, la sofferenza e soprattutt­o le conoscenze sono i valori che coltiva con decisione.

In fondo Max ragiona e si comporta come Mourinho, e come Mourinho, nelle difficoltà ricorre a intuizioni e invenzioni, accelerand­o ad esempio alcuni percorsi di crescita la cui tempistica in situazioni normali avrebbe voluto e potuto rispettare. Penso a quelli di Miretti e a Fagioli del quale già tre anni fa diceva cose splendide. Miretti e Fagioli sono lo Zalewski, il Volpato e il Bove di José che, visto come gli gira ultimament­e, presto sarà costretto a lanciare anche Tahirovic.

Per quello che abbiamo visto fino ad oggi, anche in Champions, dove è stata disastrosa, questa Juve non sembra in grado di disturbare la corsa del Napoli: l’obiettivo praticabil­e è il posto nell’Europa che conta. Anche i rientri a tempo pieno di Vlahovic, Pogba, Chiesa e Di Maria - da gennaio in avanti - non dovrebbero essere sufficient­i.

 ?? GETTY IMAGES ?? L’arbitro Marco Di Bello, 41 anni
GETTY IMAGES L’arbitro Marco Di Bello, 41 anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy