Allegri sorride «Brava Juve Partita bene interpretata»
Una vittoria sporca che porta a cinque i successi consecutivi dei bianconeri L’ultima volta era successo con Sarri «C’è un Mondiale tra sette giorni: inconsciamente qualcosa si lascia ma era importante arrivare a domenica più in alto possibile in classifi
C'era una sola cosa da fare a Verona: vincere. E la Juve ha vinto. Al termine di una partita sporca, a tratti sofferta, ma comunque portata a casa. Segnale di come la Juve stia tornando, quantomeno ad avere la giusta mentalità e la solidità necessaria per tenere un ritmo di vertice. L'1-0 di Verona infatti è la quinta vittoria di fila, da queste parti non capitava dall'ultimo scudetto vinto con Maurizio Sarri in panchina. Per rivedere cinque vittorie consecutive senza subire reti, poi, bisogna risalire all'ultima Juve del primo Allegri. Così Max può tornare a Torino soddisfatto per preparare l'ultima partita del 2022, quella con la Lazio di domenica sera: «La squadra sta crescendo, siamo migliorati in condizione fisica. Per noi era importante arrivare a domenica nella miglior posizione di classifica», spiega il tecnico bianconero. Che conosceva tutte le insidie del match di Verona: «Non è stata una bellissima partita dal punto di vista tecnico, ma lo sapevamo. Bravi i ragazzi a capire come interpretare la partita, è un segnale importante. Siamo arrivati dopo un periodo importante, con un po' di giocatori fuori, i cambi oggi ci hanno aiutato dal punto di vista tecnico. Ai ragazzi non c'è nulla da dire, ma da fare i complimenti per aver giocato la partita come andava fatta».
GLI EPISODI. Contro la Lazio bisognerà fare i conti anche con gli ultimi acciacchi di Juan Cuadrado e Manuel Locatelli che hanno stretto i denti, con il complicato rientro di Dusan Vlahovic («Credo che difficilmente ci sarà, però vediamo», dice Allegri) ma anche con la squalifica di Alex Sandro. Il suo rosso alla fine però è stato necessario: «Ad Alex Sandro va dato un premio (sorride), l'espulsione vale come un gol segnato. Eravamo quattro contro uno, è Paredes che deve far fallo a metà campo, non si può arrivare vicino all'area, ci era già capitato con il Benfica». A proposito di Paredes e magari Di Maria, con il Mondiale che si avvicina qualcosa inevitabilmente si paga: «Non hanno dato un grande apporto? Sul piano tecnico hanno fatto bene. Angel ha messo bene la palla, l'ha gestita bene. C'è un Mondiale tra 7 giorni, ma credo che tutti siano nella stessa situazione. Inconsciamente qualcosa lasci...». E guardando ai singoli, due parole se le merita anche il match-winner Moise Kean: «È un 2000, tecnicamente è più sporco degli altri. Se giocasse tanto, farebbe tanti gol. Per noi è importante e sono contento. Rispetto all'anno scorso, ha un atteggiamento positivo, lo vedo migliorato lì, ha una corsa diversa».
LA RINCORSA. La Juve ha ritrovato continuità in campionato, a gennaio cambierà tutto anche se oggi il Napoli sembra irraggiungibile: «In questo momento il Napoli sta facendo cose straordinarie, ma non puoi sempre vincere o sempre perdere. Noi facciamo il nostro percorso, hanno giocato giovani, la squadra sta facendo bene. Abbiamo ancora un ultimo sforzo da fare domenica contro una squadra importante, quando riprenderemo avremo giocatori che stanno meglio. C'è da essere ottimisti, con serenità e pazienza». Con tutti a disposizione, poi, Allegri potrebbe cambiare ancora sistema di gioco rispetto al 3-5-2 che sta ridando certezze: «In questo momento non ci penso, le soluzioni vanno trovate quando ci sono i problemi. I giocatori non sono macchine, non li rimetti in moto. Pogba è da 7 mesi che non gioca, Chiesa da 10, si è fermato anche stavolta. Abbiamo cinque giocatori che possono arrivare in semifinale al Mondiale, se non succede qualcosa di straordinario. Ora però pensiamo all'ultima partita».