Petrucci: «La Nazio Nale è sola»
«I presidenti e i coach dei nostri club non amano e non hanno interesse per la squadra azzurra»
Nel giorno di Italia-Spagna il presidente della Federazione lancia pesanti accuse alle società. «Quanti tecnici di serie A collaborano con il ct Pozzecco?»
Presidente Petrucci, come ha fatto l’Italia, a differenza della selezione spagnola, a poter contare, per la gara di oggi a Pesaro, su alcuni giocatori impegnati mercoledì in Eurolega? «Se la domanda fosse, “lei è felice per questo?”, io risponderei che non lo sono affatto. Siamo l’unica nazione al mondo che nel basket non può schierare la migliore formazione possibile. Un’assurdità. Questo deriva dalla cultura dei nostri dirigenti sportivi, i quali ritengono che un organismo privato sia più importante della Nazionale; quando invece si è visto ciò che muove l’Italia. Perché nella pallavolo questo non accade? Quest’anno la FIPAV ha potuto utilizzare i giocatori per tre mesi e le ragazze per quasi cinque. Da noi sarebbe un sogno»
Cosa propone per risolvere il problema?
«Io non devo proporre nulla. Noi convocheremo tutti i giocatori, anche quando ci sarà la contemporaneità con le Coppe».
Da un anno lei afferma che chi non risponderà alle convocazioni verrà squalificato. Ma se
un atleta avverte prima la Fip di non essere disponibile, non viene convocato e dunque neppure sanzionato: problema risolto. Di esempi simili ce ne sono stati, anche recentemente. E allora?
«Se un giocatore dice che non vuole più venire in Nazionale, il ct non può che prenderne atto. Un altro conto è che uno metta una scusa. Vi ricordate il caso di Hackett?»
Lei dice che Pozzecco è il ct più popolare. Quanto conta per un coach e per la Fip la popolarità? «Io dico che non solo è il più popolare, è anche il più bravo. La popolarità crea affetto e passione per uno sport. Se un coach è bravo e simpatico, l’interesse è maggiore. Ecco, dal nostro ritorno sulla Rai mi aspetto qualche simpatizzante in più,
«Convocheremo i giocatori anche se impegnati nelle Coppe»
anche se non posso che ringraziare Sky per quello che ha fatto e continua a fare per il basket».
L’accordo che avete siglato con la NBA dedicato a ragazzi e ragazze di 13 anni che segnale è per la vostra Federazione?
«Straordinario. Hanno scelto l’Italia per la nostra organizzazione. Questi ragazzi, circa 12.000, avranno un entusiasmo senza precedenti».
Tra i vari Diouf, Caruso, Baldasso e Spagnolo, da chi si aspetta di più in chiave azzurra?
«Da tutti loro, tutti sono potenzialmente da Nazionale. Quello che voglio sottolineare è il fatto che i nostri ragazzi, quando vanno a giocare all’estero, migliorano. Quindi, la “colpa” è del nostro basket. I presidenti e gli allenatori delle nostre società amano la Nazionale? Quanti tecnici chiamano il nostro commissario tecnico? Quanti coach di serie A collaborano con Pozzecco? La verità è che la Nazionale è sola. Sola. Nei suoi confronti non c’è interesse. Non c’è altra spiegazione».
Però bisogna anche dire per onestà che in passato ai successi del basket azzurro non ha fatto seguito un aumento dell’interesse verso il campionato. Concorda?
«Questo perché da parte dei club non si è creato quell’affetto verso l’azzurro che dovrebbe invece esserci».
Petrucci, ci spiega da dove nascono gli attriti tra lei e la Virtus Bologna?
«E’ stato creato attorno a me un clima strano, come se ci fosse ostracismo da parte della Federazione nei confronti della Virtus. Io ho un rapporto buonissimo con Scariolo: mi auguro di non penalizzarlo con questa dichiarazione, perché certamente non sarà presa bene da qualcuno... Ma lo devo dire. Con gli altri (si riferisce a Baraldi e agli altri dirigenti della società bolognese, ndr) non ho rapporti. Cosa dicono? Preferisco non approfondire la questione. Qualcuno crede che la Fip gli stia dando contro, come se io volessi aiutare un altro club (in questo caso Petrucci si riferisce a Milano, ndr). Ma io rimango sempre al mio posto. E poi io non ho alcun potere per influenzare il campionato. Quando ero al calcio e al CONI ho sempre avuto rapporti buoni con tutti. In ogni caso, si campa lo stesso anche avendo qualcuno contro...»
«I dirigenti Virtus credono che io li ostacoli. Con loro nessun rapporto»