Corriere dello Sport

«Ducati, regalami un giro in MotoGP»

Dopo Bagnaia la rossa può conquistar­e il titolo delle derivate di serie già in questo week-end Bautista: «Mai stato così bene, vorrei il Mondiale Superbike e poi poter provare la moto di Pecco»

- Di Gianmaria Rosati

Itifosi di Ducati hanno ancora negli occhi il trionfo di Pecco Bagnaia a Valencia, ma questo fine settimana potrebbe portarenuo­vi festeggiam­enti. Chiusa la MotoGP, c’è in ballo ancora il titolo della Superbike, dove il portacolor­i del team Ducati Aruba, Alvaro Bautista, potrebbe chiudere i conti in Indonesia, sede del penultimo round stagionale, dove arriva con 82 punti sul primo inseguitor­e Toprak Razgatliog­lu.

Bautista, Bagnaia pochi giorni fa ha vinto il titolo in MotoGP. Se lei riuscisse a fare lo stesso in Superbike Ducati centrerebb­e una storica doppietta. Questo la motiva ulteriorme­nte? «Assolutame­nte. Ducati negli ultimi anni ha lavorato ottimament­e: in MotoGP è diventata la moto per tutti, in Superbike il processo è il medesimo anche se ancora in corso. Vincere un campionato è sempre speciale e difficile, ma farlo con una Ducati credo sia ancora più bello. I ducatisti hanno passione, quindi se riuscissi a trionfare anche io sarebbe fantastico».

Cosa si aspetta dal round di Mandalika?

«Penso che sarà il più difficile. Non per la corsa al titolo ma perché sarà la mia prima volta in sella alla Ducati: a questo c’è da aggiungere che il tracciato è stato riasfaltat­o e il meteo è sempre incerto. Non correrò con il chiodo fisso di fare solo i punti necessari per il titolo: devo lavorare passo dopo passo e raccoglier­e il massimo possibile. Se il mio potenziale mi permetterà di fare quinto farà quinto, senza prendere rischi inutile».

Ripercorre­ndo quanto fatto finora, sente di stare vivendo la miglior stagione della sua carriera?

«A livello di sensazioni sì, mi sento molto bene sia fisicament­e che in sella, sbagliando poco nella maggior parte delle situazioni. Quindi sì, penso di aver raggiunto un alto grado di completezz­a».

Lo scorso weekend è stato a Valencia. Come è stato assistere al Gran Premio?

«Vivere la situazione da fuori certamente aiuta: puoi stare attento ad alcuni dettagli che diversamen­te non noteresti. Pecco era teso ma anche ottimista: è stato bello assistere a tutto questo sapendo che dopo mi sarei trovato io in una situazione simile alla sua, almeno prima che disputasse la gara».

Come giudica la stagione di Bagnaia e Quartararo?

«Pecco ad inizio anno non si è trovato bene con la moto, facendo qualche errore, mentre Fabio ha subito sfruttato al massimo il suo potenziale. Nella seconda parte della stagione le tendenze si sono invertite: Pecco aveva un pacchetto migliore di quello di Fabio, e ha sfruttato l’occasione per vincere».

Le piacerebbe, in caso di vittoria del titolo SBK, provare la moto di Pecco?

«E’ già nel contratto (ride ndr). Non è vero, ma mi piacerebbe farlo. Prima però devo completare il mio lavoro».

Le MotoGP sono cambiate tanto negli ultimi anni. Le piacciono ancora?

«Come piloti vogliamo sempre migliorare, e lo stesso vale un po’ per le case: di conseguenz­a la tecnologia progredisc­e. Ora c’è meno differenza di prestazion­e tra le varie moto rispetto al passato, quindi il pilota emerge leggerment­e meno. Capisco la voglia di migliorare delle case, ma con i 2 tempi la differenza tra piloti veloci e lenti era maggiore».

Razgatliog­lu ha detto che il divario tra Yamaha e Ducati è minore in MotoGP che in Superbike. E’ d’accordo?

«In MotoGP è più facile fare dei cambiament­i, dato che in Superbike per farlo devi rendere migliore il modello stradale: Ducati ha fatto una moto da strada eccellente, e di conseguenz­a una grande moto per la Superbike. In quest’ultima è più difficile migliorare sensibilme­nte in poco tempo: è un qualcosa che ho vissuto nel biennio passato in Honda».

«Ducati è amore e passione per le moto: vincere qui vale di più»

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LAPRESSE Alvaro Bautista 37 anni

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