Corriere dello Sport

«L’ossessione Juve ma qui il campo parla»

«Confesso: io non ho paura della Signora, mica può vincerle tutte 1-0 e in quel modo»

- Di Antonio Giordano ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Lo scrittore e tifoso De Giovanni guarda lo spettacolo Napoli e va oltre

Sceneggiam­o, potendo: perché la presa di Torino e il successivo miracolo, appartengo­no ormai alla memoria. E mentre Mina Settembre chiude la sua stagione con share da capogiro, Maurizio De Giovanni - senza uscire dai propri panni del tifoso, ovviamente - butta giù un romanzo, un istant book diciamo così, che non è un romanzo ma un atto di fede (e non di paura). La Juventus è tornata e lo scrittore che ha celebrato le vittorie del Napoli dell’86 (1-3) e poi quella del 2009 (2-3), lascia stare i Ferrario, i Giordano, i Volpecina; va oltre gli Hamsik e i Datolo e guarda avanti, in questo campionato senza ancora un copione. «Perché pensi un po’ se vengono gli sceicchi, posano 150 milioni di euro e si prendono Osimhen. Come facciamo a intuire il futuro?».

Intanto, la Grande Ossessione è ricomparsa, De Giovanni: si chiama Juventus.

«La Juve non è l’ossessione di Napoli e dei napoletani ma lo è del calcio italiano in generale: lo è per la Milano interista e quella rossonera; lo è per Firenze e i fiorentini; per Roma e i tifosi gialloross­i e laziali».

Lo è del calcio, insomma.

«Il potere costituito è rappresent­ato da loro, che hanno tifosi ovunque. Dove non esiste un’identità calcistica, chi vuole vincere decide di farlo facilmente: è la teoria di comodo dei perdenti, che per vivere momenti di gloria si aggrappano ai potenti. Non si può negare che la Juventus lo sia».

Sta lì, cinque vittorie consecutiv­e.

«Ma per me non era sparita neanche prima che mettesse assieme questo filotto. Sa come risorgere, come rigenerars­i, con questa forza che le viene attribuita anche dalla riconoscen­za altrui. Ho visto la partita di Verona e ho notato che le sono state concesse cose che gli altri non possono permetters­i. Il Napoli a Bergamo ha subito rigore contro per molto meno, nel silenzio più assoluto per il mani di Osimhen. L’Hellas sta ancora imprecando, ne reclama - e a ragione - due».

La Nemica, con la maiuscola, è la Vecchia Signora.

«Vince senza incantare e però mette assieme quindici punti uno dietro l’altra. Riuscirà a ripetersi, l’ha fatto anche nel recente passato, sempre con Allegri in panchina. Ma da napoletano che annusa l’umore e che pensa di conoscere anche un po’ la propria gente, il pericolo è un altro .... ».

Un atto di snobismo, il suo?

«No, la consapevol­ezza che il Milan, attraverso il gioco, possa diventare, nel caso in cui il Napoli duri, l’avversario da tenere presente. Quando Pioli riesce ad ottenere dai suoi quello che vuole, è un bel vedere. Anche se ciò che sta dimostrand­o Spalletti adesso va ben al di là dell’immaginazi­one».

Provi a immaginare, lei che le storie le racconta per milioni e milioni di lettori nel mondo.

«Qua non c'è narrazione: c’è un campo che parla, questa vince e questa perde. Ma nessuno può sbilanciar­si, non sappiamo cosa succederà con l’Udinese; nè come cambierà il campionato fra due mesi, quando ricomincer­à dopo questa sosta. Può darsi che la chimica evapori, che qualcuno venga meno, che altri emergano. Pensi la Juventus, deve recuperare Pogba, Chiesa e Vlahovic, oltre a Di Maria che se continua ad offrire queste prestazion­i, ben venga».

E poi dice che Madame non rappresent­i un tormento!

«Confesso: non ho paura della Juventus. Mica potrà vincerle tutte per 1-0 e in quel modo. Da tifoso mi godo lo spettacolo e aspetto di vedere cosa succede nelle aree di rigore al prossimo intervento di mano che è stato definito tecnicamen­te da qualcuno come un naso inatteso del pallone inaspettat­o».

 ?? MOSCA ?? Lo scrittore Maurizio De Giovanni (64 anni) napoletano e tifoso del Napoli
MOSCA Lo scrittore Maurizio De Giovanni (64 anni) napoletano e tifoso del Napoli

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy