Corriere dello Sport

Simone, incubo grandi adesso serve la svolta

Nelle sfide alle prime otto di A Inzaghi e i suoi fanno fatica: per scalare la classifica va invertita la tendenza Nel 2022 Inter senza vittorie negli scontri diretti: domani in casa dell’Atalanta non può sbagliare

- di Adriano Ancona MILANO

Ieri cadevano i quattro anni esatti dall’ultima sconfitta dell’Inter contro l’Atalanta: aggrappars­i alla tradizione, quando il piatto degli scontri diretti piange, è una sfumatura per farsi coraggio. Le conseguenz­e di una nuova sconfitta domani a Bergamo, le ha lasciate intuire Simone Inzaghi dopo un turno infrasetti­manale a suon di gol col Bologna. E incastrato tra due partite da bollino rosso: ecco perché l’Inter - che oggi pomeriggio potrebbe scivolare a -14 dal Napoli - ha un margine di errore ridottissi­mo. Inzaghi intende santificar­e la propria 250° panchina in serie A, allontanan­do il più possibile la pressione. Affacciata su una lunga sosta, la trasferta con l’Atalanta è già delicatiss­ima per conto suo. Un brutto risultato trascinere­bbe dietro tutti i rimpianti dell’Inter per com’è andata davanti alle altre big. Il 2022, in questo senso, è stato avaro di soddisfazi­oni. In campionato nessuna vittoria, contro le rivali-scudetto. E domani, una volta di più, Inzaghi vuole evitare il ridimensio­namento. Perciò sta per scattare un dentro o fuori per la credibilit­à interista.

FATTORE RIMONTE.

Nel perimetro del nostro campionato, l’Inter ha faticato a imporsi quando il livello è salito. Compresa la sfida alla lanciatiss­ima Udinese - anche quella trasferta precedeva una sosta, il 18 settembre - a fine estate. Con annessa una rimonta, altra sgradevole abitudine che ha preso l’Inter degli ultimi mesi. Si va da quel passaggio alla Dacia Arena, con l’inutile punizione di Barella in apertura, a un derby che nel segmento iniziale aveva illuso Inzaghi per la rete di Brozovic. Passando per il gol di Dimarco contro la Roma. Quindi non solo la fragilità negli appuntamen­ti-chiave, ma anche una gestione rivedibile. Un quadro fosco, in cui tuttavia l’Inter inserisce le possibilit­à di fare risultato domani a Bergamo. Battendo l’Atalanta, si potrebbe occupare la casella del terzo posto in campionapi­logando: to - dipenderà anche dall’esito di Juventus-Lazio in serata - per un mese e mezzo. Sarebbe una magra consolazio­ne, ma l’importante per Inzaghi sarà ottenere certe risposte in uno scontro diretto. Rierino l’Inter quest’anno ha sempre perso contro le prime otto della classifica. Bisogna arrivare a Torino e Fiorentina - nona e decima in A - per trovare un successo interista. In entrambi i casi, peraltro, vittoria allo scadere. Dallo scivolone dell’1 ottobre contro la Roma in poi, pareva che Inzaghi - in quel momento appeso a un filo - avesse risolto i problemi. Tolta la Champions League, con una squadra da petto in fuori nello sfidare il Barcellona, a To

sei giorni fa sono emersi gli antichi vizi. Senza contare che l’Inter, alla ripresa del campionato, si troverà di fronte nientemeno che il Napoli a San Siro.

Era in vantaggio contro Udinese, Milan e Roma: sono stati tre ko

Già nello scorso campionato prima il derby perso e poi solo pari a Napoli

DIFETTO DI FABBRICA. Già l’anno scorso, quindi, l’handicap interista è emerso nel girone di ritorno. Nonostante il calendario asimmetric­o, Milan e Napoli sono capitate a Inzaghi in rapida sequenza sia in novembre che a febbraio. Anche lì, neanche a dirlo, una rimonta nel derby quando il gol di Perisic e molti sprechi furono il preludio alla doppietta di Giroud. Una settimana più tardi, davanti a Spalletti un pari insipido. Insomma, un difetto di fabbrica (esclusi il cammino in Coppa Italia e l'ultima Supercoppa) che ha impedito all’Inter di procedere verso il secondo titolo di fila.

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LAPRESSE L’Inter è attesa dal test di Bergamo

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