D’Angelo: Il Pisa adesso è squadra. E se la gioca
E’ una trasferta che può dare più forza e consapevolezza dei propri mezzi a un gruppo appena uscito dalle secche della bassa classifica. In serie positiva da sei giornate, da quando D’Angelo ha preso in pugno le redini della squadra, il Pisa viaggia alla media di due punti a partita e non vuole interrompere la serie positiva. Vietati i voli pindarici, il tecnico nerazzurro non guarda più in là del suo naso. «Se mi chiedete – esordisce – se il confronto con una big può rappresentare una svolta per l’alta classifica, vi rispondo con un dato di fatto: le partite sono tutte complicate, questa è una sfida importante, ma lo sarebbe stato a prescindere. Valuto ogni sfida per quello che è, non in funzione della classifica. Guardarla oggi non avrebbe alcun senso, mancano ancora tanti confronti e soltanto negli ultimi due mesi acquisisce un significato ben preciso. In questo momento serve a poco parlare di playoff o a qualsiasi altro obiettivo».
L’AVVERSARIO. «Il Cagliari è una delle migliori del torneo, è forte e non va dimenticato l’elevato tasso tecnico degli elementi a disposizione di Liverani. Per opporsi con successo a questa ‘macchina’ sarà necessario giocare sul ritmo, non sbagliare sul piano tattico, attaccare con tanti uomini e difendere da squadra. Se non ci riuscissimo, sarà estremamente complicato portare a casa la partita. Chiedo ai miei di sfruttare le qualità che hanno, giocare sull’intensità e di occupare
bene le posizioni. Ci creeranno problemi, ma anche noi siamo in grado di essere pericolosi. Schiereranno tre punte? Ci difenderemo come abbiamo sempre fatto. Ormai quasi tutti giocano con tre punte disposte in modo diverso, mi auguro che i miei siano pronti ad affrontare questo tipo di attacco».
LE SCELTE. «A parte Nicolas e Caracciolo, la rosa è al completo. Potrò scegliere in base alle risultanze degli allenamenti e in parte anche alle caratteristiche degli avversari». Una parola sui numerosi pre-convocati per le rappresentative nazionali (Rus, Marin e Morutan
con la Romania, Ionita con la Moldavia, Hermansson con l’Islanda e Nagy con l’Ungheria) ai quali nelle ultime ore si è aggiunta la prima chiamata del Venezuela per Ernesto Torregrossa (il padre è originario di quel Paese, ndc): «Queste chiamate sono un motivo di vanto per la società e chi è stato convocato è giusto che vada a ritagliarsi spazio internazionale. Torregrossa è al settimo cielo, ci teneva molto anche per onorare suo padre». Infine una parola su Lorenzo Lucca che ha segnato ancora in Eredivisie con l’Ajax: «Passerò alla storia per l’allenatore che lo teneva in panchina – dice sorridendo – ma sono contento perché ha segnato due bei gol. Si trova a competere con attaccanti di spessore, ma si sta ritagliando degli spazi importanti. E’ ancora del Pisa e sta crescendo a vista d’occhio, per la società è una soddisfazione».
Intanto il tecnico è felice per i tanti nazionali. Chiamato anche Torregrossa