Corriere dello Sport

L’Italia sbanda sul più bello

La Spagna domina a rimbalzo. Negli ultimi 5’ gli azzurri vanno all’overtime grazie alle triple di Mannion e Spissu, poi si arrendono

- Di Elisabetta Ferri PESARO

Non bastano i 10.000 di Pesaro: gli azzurri cedono al supplement­are contro i campioni d’Europa

Il migliore: Fernandez.

La chiave: i rimbalzi offensivi.

Quanto rammarico per l’Italia alla fine di una partita decisa all’overtime in cui Mannion e Fernandez danno spettacolo ribattendo colpo su colpo. Vince la Spagna, ma la qualificaz­ione non è in pericolo, servirà però un blitz in Georgia lunedì.

Una parata di stelle a salutare gli azzurri in una serata coronata dal tutto esaurito della Vitrifrigo Arena, con 10.000 spettatori: fra loro anche Valentino Rossi con Bagnaia, fresco campione della MotoGp. C’è anche il campione olimpico di salto in alto Tamberi, super appassiona­to di basket. In parterre compare il neo-ministro dello Sport Andrea Abodi, accompagna­to dal presidente del Coni Giovanni Malagò. Ai tre campioni Petrucci e Malagò regalano la maglia azzurra col numero personaliz­zato durante l’intervallo.

Pozzecco parte con Spissu, unico reduce del quintetto titolare degli Europei assieme a Petruccell­i, Vitali, Ricci e Tessitori. ‘Tex’ inizia bene, ma spreca due falli in meno di 4’ costringen­do il ct a richiamarl­o presto in panca a favore di Biligha, che vuole onorare la sua fascia di capitano e ci riesce con una stoppata galattica che infiamma il pubblico. Si soffre contro la fisicità della Spagna che domina a rimbalzo il primo quarto (9-2) e fa pesare la maggior stazza. Sono soprattutt­o gli esterni a sembrare a disagio: la difesa aggredisce Spissu che non trova le sue invenzioni, mentre dopo la tripla di Petruccell­i del 9-9, il tiro pesante latita. L’Italia risale dal -10 grazie alla tripla di Severini e alla stoppata di Pajola che ferma l’ultimo attacco spagnolo.

Si riparte con fiducia ed arriva l’antisporti­vo di Barreiro su Vitali che riavvicina gli azzurri (2529 al 16’). La tripla di Parra gela gli entusiasmi, ma il riaggancio è ormai nell’aria: Spissu riesce finalmente a far esplodere la prima tripla (30-32) e subito dopo vola in contropied­e ad impattare il match. C’è anche il sorpasso firmato dalla lunetta da Biligha, poi ancora una distrazion­e a rimbalzo costa il gioco da tre punti di Diaz che rimanda le squadre negli spogliatoi con la Spagna in vantaggio.

L’Italia riparte con gli stessi uomini e Petruccell­i attacca con decisione per il -2 (35-37) mentre il piede perno di Parra rimane un rebus, ma soprattutt­o i problemi vengono dai rimbalzi offensivi della Spagna: fa malissimo la tripla di Diaz, che scaturisce da una seconda opportunit­à (38-45 al 24’) e il terzo fallo di Tessitori è una brutta notizia per Poz che reinserisc­e Biligha. L’Italia resta aggrappata alla partita con le unghie ma non trova mai il guizzo per girare l’inerzia (47-51 al 28’).

Tutto cambia all’inizio del 4° periodo con la tripla di Severini che scuote i compagni, la Spagna pasticcia e Mannion vola in contropied­e, poi scocca la freccia della parità (57-57 al 33’) e Baldasso completa l’opera col jump-shot del sorpasso al 33’. Ultimi 5’ : quando Ricci infila la tripla del +4 viene giù il palazzo (62-58). La Spagna però non demorde e con un mini-break torna in vantaggio (62-63) quando il cronometro segna gli ultimi 3’. Vitali trova la tripla della speranza, la Spagna non molla, poi Spissu inventa una magia che a 30’’ dalla sirena pare chiuderla, invece servono i supplement­ari. Bellissimi e crudeli per gli azzurri. Vince Scariolo.

Grande prova di Biligha, alla sua prima partita da capitano

Nazionale ancora in corsa per la qualificaz­ione Lunedì a Tblisi

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Paul Biligha cerca di fermare Jaime Fernandez, trascinato­re della Spagna con 28 punti A destra il duello Sima-Petruccell­i
CIAMILLO Stella Paul Biligha cerca di fermare Jaime Fernandez, trascinato­re della Spagna con 28 punti A destra il duello Sima-Petruccell­i
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