L’Italia sbanda sul più bello
La Spagna domina a rimbalzo. Negli ultimi 5’ gli azzurri vanno all’overtime grazie alle triple di Mannion e Spissu, poi si arrendono
Non bastano i 10.000 di Pesaro: gli azzurri cedono al supplementare contro i campioni d’Europa
Il migliore: Fernandez.
La chiave: i rimbalzi offensivi.
Quanto rammarico per l’Italia alla fine di una partita decisa all’overtime in cui Mannion e Fernandez danno spettacolo ribattendo colpo su colpo. Vince la Spagna, ma la qualificazione non è in pericolo, servirà però un blitz in Georgia lunedì.
Una parata di stelle a salutare gli azzurri in una serata coronata dal tutto esaurito della Vitrifrigo Arena, con 10.000 spettatori: fra loro anche Valentino Rossi con Bagnaia, fresco campione della MotoGp. C’è anche il campione olimpico di salto in alto Tamberi, super appassionato di basket. In parterre compare il neo-ministro dello Sport Andrea Abodi, accompagnato dal presidente del Coni Giovanni Malagò. Ai tre campioni Petrucci e Malagò regalano la maglia azzurra col numero personalizzato durante l’intervallo.
Pozzecco parte con Spissu, unico reduce del quintetto titolare degli Europei assieme a Petruccelli, Vitali, Ricci e Tessitori. ‘Tex’ inizia bene, ma spreca due falli in meno di 4’ costringendo il ct a richiamarlo presto in panca a favore di Biligha, che vuole onorare la sua fascia di capitano e ci riesce con una stoppata galattica che infiamma il pubblico. Si soffre contro la fisicità della Spagna che domina a rimbalzo il primo quarto (9-2) e fa pesare la maggior stazza. Sono soprattutto gli esterni a sembrare a disagio: la difesa aggredisce Spissu che non trova le sue invenzioni, mentre dopo la tripla di Petruccelli del 9-9, il tiro pesante latita. L’Italia risale dal -10 grazie alla tripla di Severini e alla stoppata di Pajola che ferma l’ultimo attacco spagnolo.
Si riparte con fiducia ed arriva l’antisportivo di Barreiro su Vitali che riavvicina gli azzurri (2529 al 16’). La tripla di Parra gela gli entusiasmi, ma il riaggancio è ormai nell’aria: Spissu riesce finalmente a far esplodere la prima tripla (30-32) e subito dopo vola in contropiede ad impattare il match. C’è anche il sorpasso firmato dalla lunetta da Biligha, poi ancora una distrazione a rimbalzo costa il gioco da tre punti di Diaz che rimanda le squadre negli spogliatoi con la Spagna in vantaggio.
L’Italia riparte con gli stessi uomini e Petruccelli attacca con decisione per il -2 (35-37) mentre il piede perno di Parra rimane un rebus, ma soprattutto i problemi vengono dai rimbalzi offensivi della Spagna: fa malissimo la tripla di Diaz, che scaturisce da una seconda opportunità (38-45 al 24’) e il terzo fallo di Tessitori è una brutta notizia per Poz che reinserisce Biligha. L’Italia resta aggrappata alla partita con le unghie ma non trova mai il guizzo per girare l’inerzia (47-51 al 28’).
Tutto cambia all’inizio del 4° periodo con la tripla di Severini che scuote i compagni, la Spagna pasticcia e Mannion vola in contropiede, poi scocca la freccia della parità (57-57 al 33’) e Baldasso completa l’opera col jump-shot del sorpasso al 33’. Ultimi 5’ : quando Ricci infila la tripla del +4 viene giù il palazzo (62-58). La Spagna però non demorde e con un mini-break torna in vantaggio (62-63) quando il cronometro segna gli ultimi 3’. Vitali trova la tripla della speranza, la Spagna non molla, poi Spissu inventa una magia che a 30’’ dalla sirena pare chiuderla, invece servono i supplementari. Bellissimi e crudeli per gli azzurri. Vince Scariolo.
Grande prova di Biligha, alla sua prima partita da capitano
Nazionale ancora in corsa per la qualificazione Lunedì a Tblisi