Ecco i marziani Djokovic e Nadal
Nole: «Alla prima qualificazione ero molto eccitato». Rafa: «Ogni anno che gioco per me è un dono»
Torino aspetta i marziani. Scatta domani la seconda edizione italiana delle Nitto Atp Finals e l’auspicio dei tifosi, in assenza degli italiani, è di una finale tra Djokovic e Nadal. Nole va a caccia del sesto titolo di Maestro in carriera, così da eguagliare il record di Federer; Rafa, finalista nel 2010 e nel 2013, cerca il primo successo.
Gli occhi erano tutti per loro ieri mattina in piazza San Carlo, nel cuore di Torino dove gli otto campioni hanno sfilato sul “blue carpet”. Il serbo e lo spagnolo sono stati i più acclamati e contesi dai tifosi per selfie e autografi. «Sono alle Finals a 17 anni dalla mia prima partecipazione e per me è una grande emozione - sottolinea Nadal, assente lo scorso anno per infortunio -. Sono super contento, ho avuto una stagione molto positiva. Sono qui per fare il meglio possibile e ogni anno che continuo a giocare per me è un dono». Djokovic conferma: «Ricordo quanto ero eccitato la prima volta che mi sono qualificato. Lo scorso anno Torino ci ha accolto in modo fantastico».
INCROCI. I due fenomeni non si potranno incrociare prima delle semifinali: Nadal è stato sorteggiato infatti nel gruppo “Verde” con Ruud, per quella che sarà la riedizione della finale del Roland Garros 2022, vinta da Rafa. «Abbiamo giocato insieme tante volte e tante altre lo faremo - riflette il norvegese -. Adesso ho un'altra chance contro Nadal, sarà divertente». A completare il panel ci sono gli esordienti Auger-Aliassime («Sono felice di essere parte di qualcosa che una volta guardavo soltanto alla tv») e Fritz.
Djokovic è stato inserito invece nel gruppo “Rosso” con Tsitsipas, che con Nadal si gioca la possibilità di chiudere l’anno al n. 1 della classifica, e alla coppia russa formata da Rublev e Medvedev, colui che potrebbe essere il guastafeste e inserirsi nel duello tra Rafa e Nole. «Alle Finals non ci sono favoriti, tutti sono favoriti - riflette lui-: siamo tutti top player e ognuno di noi può essere il vincitore».
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