Corriere dello Sport

Gasp 500 amare «Conta la Dea»

- Di Patrick Iannarelli BERGAMO

«L’Atalanta non lotta per lo scudetto, quindi tre punti non cambiano nulla: rifarei le scelte di Lecce, i giovani che ho fatto giocare sono nostri e io devo valorizzar­li tutti»

Il presente sarà pure nerazzurro a tinte atalantine, ma il futuro è ancora tutto da decifrare. E proprio nel giorno delle 500 panchine in serie A Gian Piero Gasperini si ritroverà a fare i conti con l'Inter e quel passato parecchio burrascoso accompagna­to da un esonero lampo dopo 4 sconfitte e un solo pareggio. Il big match contro la banda di Inzaghi arriva forse nella settimana più complicata per l'Atalanta, quattro giorni parecchio ingarbugli­ati in cui la sconfitta di Lecce ha contribuit­o ad appesantir­e giudizi e analisi. L'allenatore nerazzurro però non ha nessuna intenzione di fare bilanci: «Continuo a non pensare alla classifica, è un’ossessione che non mi riguarda ha ribadito in conferenza stampa -. Non è che se facciamo tre punti possiamo vincere il campionato e se perdiamo si retrocede. È un’altra partita di alto livello, importanti­ssima, che chiude una prima parte di stagione anomala».

CRITICHE E TURNOVER.

La doppia sconfitta non preoccupa dunque un Gasp fermo sulle proprie posizioni dopo il massiccio rimescolam­ento messo in atto in terra pugliese (9 cambi su 11 rispetto al match contro il Napoli): «Abbiamo fatto una brutta partita, abbiamo compromess­o tutto con quei due minuti, ci hanno sicurament­e tolto fiducia. Nella ripresa c'è stata poca lucidità e tanta frenesia. Mi sembrava il momento ideale per far giocare i giovani: sono giocatori dell'Atalanta, non è che sono stati presi al bar. Rifarei tutto, è stata una scelta ponderata: non è stata una pazzia».

LE SCELTE. E se Lecce era il momento adatto per stravolger­e le carte in tavola, il terzo big match consecutiv­o tra le mura amiche dopo Lazio e Napoli vedrà ben poche sorprese di formazione: Koopmeiner­s tornerà in cabina di regia scortato da Ederson, con Pasalic a far coppia con Lookman. L'unico vero dubbio riguarda l'attacco, con Zapata leggerment­e favorito sul giovane Hojlund. Tre invece gli assenti, oltre Zappacosta e Muriel non ci sarà De Roon, costretto a fermarsi a causa di un risentimen­to alla coscia.

CHIAREZZA. Il presente e il futuro non si paleserann­o soltanto nelle scelte o negli ex - su tutti Gosens, un giocatore che «stava molto meglio con la maglia dell’Atalanta» -, ma anche nella strada da intraprend­ere. E il tecnico degli orobici ha voluto evidenziar­e ancora una volta il concetto, parlando di trasparenz­a negli obiettivi da porsi: «La società deve fare chiarezza, poi mi dirà qual è il traguardo: se dobbiamo giocare per lo scudetto mi impegnerò al massimo per farlo. Se dobbiamo valorizzar­e la rosa, mi impegnerò per quest'altro obiettivo. Alla fine conta il risultato. Se vuoi stare molto in alto devi intervenir­e sul mercato, se vuoi valorizzar­e i giovani devi prendere un'altra strada». Un messaggio abbastanza diretto a Luca e Antonio Percassi ieri presenti durante la rifinitura a Zingonia insieme al co-chairman Stephen Pagliuca, oggi sulle tribune del Gewiss Stadium - su come muoversi. E forse la pausa Mondiale capita nel momento migliore: dopo un anno senza coppe l'Atalanta deve iniziare a pensare a cosa vuol fare da grande.

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ANSA, GETTY Gian Piero Gasperini (64 anni) e Ademola Lookman (25 anni)
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