Gasp 500 amare «Conta la Dea»
«L’Atalanta non lotta per lo scudetto, quindi tre punti non cambiano nulla: rifarei le scelte di Lecce, i giovani che ho fatto giocare sono nostri e io devo valorizzarli tutti»
Il presente sarà pure nerazzurro a tinte atalantine, ma il futuro è ancora tutto da decifrare. E proprio nel giorno delle 500 panchine in serie A Gian Piero Gasperini si ritroverà a fare i conti con l'Inter e quel passato parecchio burrascoso accompagnato da un esonero lampo dopo 4 sconfitte e un solo pareggio. Il big match contro la banda di Inzaghi arriva forse nella settimana più complicata per l'Atalanta, quattro giorni parecchio ingarbugliati in cui la sconfitta di Lecce ha contribuito ad appesantire giudizi e analisi. L'allenatore nerazzurro però non ha nessuna intenzione di fare bilanci: «Continuo a non pensare alla classifica, è un’ossessione che non mi riguarda ha ribadito in conferenza stampa -. Non è che se facciamo tre punti possiamo vincere il campionato e se perdiamo si retrocede. È un’altra partita di alto livello, importantissima, che chiude una prima parte di stagione anomala».
CRITICHE E TURNOVER.
La doppia sconfitta non preoccupa dunque un Gasp fermo sulle proprie posizioni dopo il massiccio rimescolamento messo in atto in terra pugliese (9 cambi su 11 rispetto al match contro il Napoli): «Abbiamo fatto una brutta partita, abbiamo compromesso tutto con quei due minuti, ci hanno sicuramente tolto fiducia. Nella ripresa c'è stata poca lucidità e tanta frenesia. Mi sembrava il momento ideale per far giocare i giovani: sono giocatori dell'Atalanta, non è che sono stati presi al bar. Rifarei tutto, è stata una scelta ponderata: non è stata una pazzia».
LE SCELTE. E se Lecce era il momento adatto per stravolgere le carte in tavola, il terzo big match consecutivo tra le mura amiche dopo Lazio e Napoli vedrà ben poche sorprese di formazione: Koopmeiners tornerà in cabina di regia scortato da Ederson, con Pasalic a far coppia con Lookman. L'unico vero dubbio riguarda l'attacco, con Zapata leggermente favorito sul giovane Hojlund. Tre invece gli assenti, oltre Zappacosta e Muriel non ci sarà De Roon, costretto a fermarsi a causa di un risentimento alla coscia.
CHIAREZZA. Il presente e il futuro non si paleseranno soltanto nelle scelte o negli ex - su tutti Gosens, un giocatore che «stava molto meglio con la maglia dell’Atalanta» -, ma anche nella strada da intraprendere. E il tecnico degli orobici ha voluto evidenziare ancora una volta il concetto, parlando di trasparenza negli obiettivi da porsi: «La società deve fare chiarezza, poi mi dirà qual è il traguardo: se dobbiamo giocare per lo scudetto mi impegnerò al massimo per farlo. Se dobbiamo valorizzare la rosa, mi impegnerò per quest'altro obiettivo. Alla fine conta il risultato. Se vuoi stare molto in alto devi intervenire sul mercato, se vuoi valorizzare i giovani devi prendere un'altra strada». Un messaggio abbastanza diretto a Luca e Antonio Percassi ieri presenti durante la rifinitura a Zingonia insieme al co-chairman Stephen Pagliuca, oggi sulle tribune del Gewiss Stadium - su come muoversi. E forse la pausa Mondiale capita nel momento migliore: dopo un anno senza coppe l'Atalanta deve iniziare a pensare a cosa vuol fare da grande.