Nicolato: «Abbiamo già mandato in Nazionale maggiore diciassette Under 21»
C’è un paradosso nel calcio italiano che fatica a produrre talento: i pochi giovani di valore bruciano le tappe e approdano in una Nazionale senza obiettivi di risultato a breve termine, indebolendo l’Under 21 che dovrebbe preparare l’Europeo di giugno e rischia di arrivarci senza aver mai provato la formazionetipo. Fabio Miretti, a esempio, ha giocato solo tre partite con l’Under di Nicolato e Pafundi ha addirittura compiuto un salto "quadruplo" dall’Under 17 alla selezione A. «È possibile mantenere un livello di competitività alto, ricordandoci che il nostro obiettivo principale è comunque quello di portare più ragazzi possibili in Nazionale?» A porsi l’autodomanda è Paolo Nicolato, che ieri ha inaugurato con una conferenza stampa il ritiro di Cesenatico che condurrà all’amichevole di sabato (ore 17.30, diretta Rai2) ad Ancona contro la Germania. Senza alcuna polemica, anzi rivendicando l’orgoglio per il lavoro svolto dal Club Italia, l'allenatore degli azzurrini ha ricordato come negli ultimi anni abbiano esordito con i grandi ben 17 ragazzi ancora in fascia d'età Under 21. «Sono tanti, tantissimi - le sue parole - E il merito è del percorso azzurro che fanno negli anni. Vorrei però raggiungere anche il secondo obiettivo: alzare l’asticella e arrivare all'Europeo con la prospettiva di vincerlo». L’Italia è stata inserita nel girone di ferro con Francia (il 22 giugno), Svizzera (25 giugno) e Norvegia (28 giugno) e mancano solo 3 partite prima dell’impegno continentale: la Germania sabato, poi altre due amichevoli a marzo. «In questo momento abbiamo gli infortuni di Udogie, Cambiaso (ieri sostituito da Terracciano) Lovato e Pellegri e altri 5 sono in Nazionale A. Quindi sperimenteremo, trasformando la necessità in opportunità per ampliare la rosa. Abbiamo un’Under 21 giovanissima. Più della metà di questi ragazzi potrà fare anche il prossimo biennio» ha concluso il tecnico.