Obiettivo: il recupero di Pogba & C.
TORINO - Il peggio sembra ormai definitivamente passato. Il ruggito della Juve lascia spazio addirittura a prospettive e idee di rimonta impensabili soltanto poche settimane fa. Viene da pensare che sia un peccato fermarsi proprio ora che la macchina si è rimessa in moto, ma tant’è; il rovescio della medaglia dice che per molti la spia della benzina era ormai sul rosso da diverso tempo e che la pausa è quindi benedetta per recuperare energie. Resta il fatto che Allegri arriva alla sosta dei Mondiali al timone di una squadra che si sta avvicinando a grandi passi a quella Juve “reale” che il tecnico per mille motivi non ha mai avuto a disposizione in questi primi tre, tiratissimi mesi di stagione. E’ l’eredità migliore da conservare e su cui costruire la seconda parte del cammino, in cui bisognerà necessariamente confermare il trend. «Non abbiamo ancora risolto tutti i problemi» avverte in ogni caso Max. E non può essere altrimenti, perchè i bianconeri sono tornati a recitare da protagonisti ma per rendere davvero “reale” la Juve serve ancora qualche passaggio.
POGBA. La pausa servirà innanzitutto per recuperare gli infortunati e il pensiero, oltre a McKennie, De Sciglio e i giovani Aké e Iling-Junior, non può che correre a Pogba. Il francese ha saltato le prime 21 partite stagionali per le ben note vicende legate all’infortunio al ginocchio destro e all’operazione che gli impedirà anche di andare in Qatar a difendere il titolo del 2018. «Sarà testato in alcune amichevoli» assicura Allegri, che non vede l’ora di poter contare su Paul. Chiesa è rientrato ma questi 50 giorni che separano dalla ripresa del campionato saranno utili per ritrovare la migliore condizione. «Mi avrebbe fatto più piacere partecipare al Mondiale - confessa Federico ma sfrutterò questa pausa per fare il ritiro che non ho fatto a luglio, quindi per me sarà come riprendere dall'inizio». L’incertezza sul post Mondiale è alta, per tutti i club e non solo per la Juve. Allegri si augura di ritrovare al top Vlahovic, che ha saltato le ultime cinque gare per la pubalgia, e con Dusan naturalmente i gol che il serbo ha in canna per proseguire nella crescita dell’attacco che ha realizzato 12 gol nelle ultime sei vittorie. Capitolo argentini: Di Maria e Paredes, per ora, non hanno inciso come auspicato; il Fideo ha smentito ogni rumor legato ad un suo addio a metà stagione, mentre Leandro dovrà scalare le gerarchie per togliere il posto all’ottimo Locatelli. Sì, il lavoro non è ancora finito.
Chiesa: Sfrutterò questa pausa per fare il ritiro che ho saltato in estate