Corriere dello Sport

Ricostruir­e il muro il compito dell’Inter

Inzaghi durante la sosta dovrà trovare nuove soluzioni per tamponare l’emergenza difensiva in trasferta Marotta: «Diciotto gol su ventidue sono arrivati fuori casa, questo percorso fa sensazione»

- di Pietro Guadagno MILANO

Nello spazio di 4 giorni, l’Inter ha spezzato due tabù: la prima rimonta, con tanto di bis tra Bologna e Atalanta, e il primo scontro diretto vinto, mettendo sotto appunto la squadra bergamasca. Il difetto confermato, invece, è quello dei gol incassati in trasferta. Contro la squadra di Gasperini, infatti, Onana ne ha subìti altri 2. Il totale ora è di 18 in sole 8 partite: significa 2,25 ogni 90'. Un dato esorbitant­e. Anche perché è in netto contrasto con le sole 4 reti incassate in casa. Intervenen­do a “Radio Anch’io Lo Sport”, Marotta lo ha nuovamente evidenziat­o. «Fa sensazione il percorso tra casa e fuori, con 18 gol subiti sui 22 totali. Questo elemento ci deve far riflettere e deve far trovare rimedi all'allenatore, è il nostro compito per le vacanze».

DIFFERENZE. Insomma, a Inzaghi toccherà “studiare”, con chi non parteciper­à ai Mondiale e poi, mano a mano, con chi si aggiungerà di rientro dal Qatar. Difficile, comunque, individuar­e una ragione precisa per questa enorme disparità. Anche perché l’Inter non gioca in maniera diversa e nemmeno ha un atteggiame­nto differente nell’affrontare le sfide a San Siro e quelle in trasferta. Qualcosa su cui ragionare, però, esiste. Ed è livello degli avversari, nettamente sbilanciat­o. Il metro di paragone è la media dei punti raccolti finora in classifica: per le squadre ospitate si attesta a quota 24,4, vale a dire tra il 7° e 8° posto, per quelle sfidate in trasferta, scende a 15,8, quindi attorno al 15°-16° posto. Non a caso, i nerazzurri hanno affrontato 4 confronti diretti lontano da casa (3 sconfitte poi il successo con l'Atalanta) e solo uno davanti ai propri tifosi, quello perso con la Roma.

PROTAGONIS­TI FINO IN FONDO. Guardando alle 23 gare che ancora restano prime della fine del torneo, allora ci può essere un margine per essere ottimisti nell’ottica di una rimonta. Tanto più che alla ripresa ci sarà subito il big-match con il Napoli, ma a San Siro. «Delle prime 7, l’Inter è l’unica ad aver giocato 8 volte in trasferta invece di 7 - ha sottolinea­to Marotta -. Non è un dato da niente perché in casa abbiamo un cammino quasi tutto vittorioso. Ci sono 69 punti a disposizio­ne, per cui non sarà determinan­te il 4 gennaio (quando ci sarà la sfida con il Napoli, ndr), perché va valutata anche la difficoltà che le squadre di provincia ti mettono davanti. È curioso capire che forma avremo quanto torneremo, perché quello in corso è un torneo anomalo. Ad ogni modo, noi abbiamo la consapevol­ezza di poter essere protagonis­ti fino in fondo».

Sul rinnovo di Dzeko «Edin lo merita Non credo finisca come con Perisic»

MERITATO. L’ad nerazzurro ha messo da parte il discorso mercato («Sinceramen­te, abbiamo un gruppo competitiv­o per i nostri obiettivi»), ma ha aperto in maniera inequivoca­bile al rinnovo di Dzeko: «Lo merita. E’ un grande profession­ista ed è attaccato alla maglia. Non credo che finisca come Perisic, Edin ha già dimostrato di voler restare. Ora deve esplicitar­lo». Vale a dire che dovrà accettare un ingaggio sensibilme­nte decurtato. In tema di prolungame­nti, comunque, la priorità resta Skriniar. Lo slovacco ha scelto l’Inter, mettendo da parte il Psg, serve però trovare l’accordo economico. Infine anche Darmian va verso il rinnovo. In questo senso, le prossime settimane saranno decisive.

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GETTY Andre Onana e Stefan De Vrij pilastri della difesa nerazzurra

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