La partita della Pace: un gol contro le guerre
All’Olimpico di Roma la manifestazione ispirata da Papa Francesco Il Pontefice ha voluto incontrare in Vaticano i campioni: «Il calcio può diffondere gesti di concordia»
C'è chi alza muri e chi costruisce ponti. Chi è sceso in campo ieri all'Olimpico - in un caleidoscopio di nazionalità, etnie, religioni e classe calcistica - ha fatto una precisa scelta di campo. Giocando nella metà offensiva, s'intende. Non a caso nella "Partita della Pace" le squadre azzurre e bianche si sono affrontate a viso aperto, regalando al pubblico dell'Olimpico una parata di stelle - da Ronaldinho a Caniggia, passando per Di Natale, Klose e Stoikckov, solo per citarne alcuni - e un pirotecnico 4-3 che, a proposito di guerra, porta la firma dell'ucraino Andriy Voronin, in grado di realizzare la doppietta decisiva nel secondo tempo. È stato Papa Francesco a volere questo evento, per dire "basta" ai 59 conflitti in corso in tutto il pianeta. A poche ore dal fischio d'inizio, il Pontefice ha voluto incontrare in Vaticano i vari campioni (tra cui anche Immobile), benedicendoli e chiedendo loro «di comunicare la pace attraverso il gioco e l'esempio. Sono piccoli gesti, ma sono dei semi di pace, capaci di cambiare un mondo che cerca sempre guerra e distruzioni».
SPETTACOLO. Per l'occasione Buffon è stato nominato Ct della formazione bianca. Avrebbe giocato Gigi, se non si fosse infortunato. Lo stesso vale per i laziali Immobile e Zaccagni, entrambi presenti a bordo campo. Il portiere campione del mondo - all'evento hanno partecipato altri eroi del 2006: da Zambrotta a Perrotta, passando per Zaccardo,
Amelia e Iaquinta - ha ricordato Diego Armando Maradona «che sicuramente da lassù starà dando una mano al suo Napoli». Un po' tutti, ieri, hanno sentito la "presenza" del Pibe de Oro: i familiari, gli ex compagni Ferrara e Caniggia, e soprattutto i fan presenti sugli spalti, che oltre a riascoltare "Life is life" degli Opus (la canzone divenuta immortale grazie al riscaldamento di Diego nella semifinale di Coppa Uefa del 1989) hanno ammirato l'ologramma di Maradona mentre palleggiava, dribblava e segnava. «Diciamo no alla guerra e facciamolo tutti insieme, a prescindere dalle differenze», ha dichiarato l'interista Mkhitaryan. Il ricavato della manifestazione sarà devoluto ai programmi della Fondazione Scholas. Prima dell'amichevole tanti bambini hanno giocato sul prato verde dell'Olimpico, tirando in porta e segnando valanghe di gol a un portiere con le mani bucate: uno striscione con la scritta "guerra". Non ha parato nemmeno un tiro. La pace vince sempre.
Così in campo all’Olimpico:
AZZURRI (P.T.): Frey, Zaccardo, Bruno Alves, Ferrara, Perotti, Inler, Di Biagio, Caniggia, Di Natale, Iaquinta, Klose. Ct.: Zambrotta
BIANCHI (P.T.): Weidenfeller, Zabaleta, Candela, Burdisso, Rakitic, Ronaldinho, Hugo Almeida, Mkhitaryan, Stoikckov, Arveladze. Ct.: Buffon AZZURRI (S.T): Amelia, Colonnese, Benarrivo, Andrade, Cufre, Perotti, Iaquinta, Voronin, Perrotta, Pereyra. Ct. Zambrotta
BIANCHI (S.T.): Bastos, Legrottaglie, Ze Maria, Maradona jr, Zuculini, Dominguez, Rodriguez, Galante, Cerci, Osvaldo, Vallejo. Ct.: Buffon