Corriere dello Sport

«La svolta? Diventare un arbitro»

La confession­e controcorr­ente di una ragazza che non sopportava l’attività fisica. Ma poi... «Odiavo lo sport e vi spiego perché Poi ho scoperto quanto è divertente dirigere gli altri. E propongo: perché nell’ora di educazione fisica non possiamo sceglier

- Di Sassa

Mi chiamo Sassa e da quando sono piccola non sopporto lo sport. Lo so, a voi lo sport piace sicurament­e un sacco, altrimenti non avreste comprato questo giornale, ma io non ce la faccio proprio e quindi ho deciso di presentarv­i i 5 principali motivi che mi hanno fatto arrivare a questo punto.

1) IL RISCALDAME­NTO. Metà settembre, primo giorno delle elementari. Non sapevo di avere i muscoli, non sapevo cosa cavolo fosse l’educazione fisica. La maestra mi diceva di scaldarmi e io non capivo proprio perché dovessi scaldarmi quando fuori facevano già 40 gradi. Pensavo: “Ho caldo! Sarò già calda!”, e invece no…

2) PALLA PRIGIONIER­A. Ho passato più tempo io in prigione di un criminale con l’ergastolo. Poi ero pure innocente capite! In prigione solo perché non sapevo tirare una palla! Sarebbe stato più facile evadere da Alcatraz.

3) IL SUDORE. Peggio del sudore ci sono solo i deodoranti post allenament­o, quelli con su scritto “sport protection +”. Serve aggiungere altro?

4) L’ACIDO LATTICO. Non ho ancora capito cosa sia questo acido lattico. Latte andato a male? Bleah! So solo che il giorno dopo le gambe mi fanno un gran male e tutti danno sempre la colpa a lui. Acido lattico parlo a te! Un giorno prima o poi ti prendo…

5) LE BUGIE. Tutti dicono che dopo aver fatto sport si sentono meglio. Io invece mi sento morire. Come cavolo fate a sentirvi meglio quando siete sporchi, con il fiatone e zuppi di sudore? Poi la strana sarei io!

Ho pensato che pubblicare questo sfogo su un quotidiano sportivo nazionale sarebbe stata la vendetta perfetta. In realtà però ho anche una proposta seria. La mia vita è cambiata quando un giorno, durante l’ora di ginnastica, la prof mi ha proposto di iniziare a fare l’arbitro. Per la prima volta mi sono divertita anche io! Allora pensate quanto sarebbe bello se durante educazione fisica ognuno potesse scegliere in cosa specializz­arsi, dal preparator­e atletico al guardaline­e! Magari andare in palestra diventereb­be molto più figo per tutti. Che dite? Siete con me?

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LAPRESSE Modello Maria Sole Ferrieri Caputi, prima donna arbitro in Serie A

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