NAZIONALE DA URLO SIAMO GIÀ AI MONDIALI
Limitati Shengelia e Shermadini con una grande difesa di squadra Determinanti Spissu, Tessitori e le palle rubate del solito Pajola
Battendo a Tblisi la Georgia con un finale da brividi l’Italia ottiene la qualificazione con due turni di anticipo
Il migliore: Tessitori e Spissu.
La chiave: la difesa sui lunghi degli azzurri.
di Andrea Barocci
A6” dalla fine, sull’8485, il meraviglioso Pajola ha rischiato di diventare il Jorginho del basket. L’azzurro del calcio nel finale della partita con la Svizzera sbagliò il rigore che avrebbe regalato all’Italia la qualificazione ai Mondiali, poi buttata fuori nei playoff. A Tblisi il play azzurro, straordinario in difesa, ha fallito i due tiri liberi della tranquillità. Brividi. Palla a Shengelia che si invola a canestro solitario ma... spunta Severini che lo contrasta. Palla fuori, suona la sirena, e i nostri impazziscono di gioia.
Pozzecco abbraccia tutti, avversari compresi, gli altri urlano e si buttano uno sopra l’altro.
BIGLIETTO. Perché la Nazionale con questa vittoria ottiene in anticipo il biglietto per il Mondiali del 2023, e lo fa non solo con il cuore, ma anche con una prova tecnica e tattica mai vista in tempi recenti; nata da una difesa sui lunghi che, soprattutto nei primi 20’, cancella il temuto Shengelia (su di lui bene Ricci) e contiene il 2,17 Shermadini, raddoppiati ogni volta da una nostra guardia. Una felice intuizione di Pozzecco.
Ma non è l’unica. Il ct dà fiducia a Severini, lungo con un buon tiro da tre, che lo ripaga con 5 punti e l’intervento conclusivo.. Il tutto con una prova di squadra dove spiccano i 5 recuperi di Pajola, i due minuti di dominio assoluto sotto i tabelloni dell’ottimo Tessitori (capace di chiudere con 15 punti), l’onnipresenza di Biligha, utile in ogni parte del campo, Spissu che di pura incoscienza butta dentro due triple a pochi secondi dalla fine.
Ecco, una gara così fa davvero guardare al futuro con più ottimismo. Una partita dove l’Italia è stata quasi sempre sopra, seppure di poco, tirando ben 40 volte da tre, pareggiando la battaglia per i rimbalzi (32-32) e consentendo a Shengelia di segnare il primo canestro solo al 7’30” della ripresa sotto gli occhi del georgiano Kvaratskhelia, stella del Napoli, in tribuna con una bella bionda al fianco.
Toccato il + 8 al 2’40” del terzo periodo (40-48 al 2’40”, con Mannion già espulso per tecnico più antisportivo), l’Italia prima accusa il risveglio di Shengelia e le triple di Berishvili, finendo sotto di 5 a 4’16” dalla fine (74-69). Poi i canestri da tre, ben costruiti, di Severini, Spissu e Ricci (male al tiro, ma mette dentro la tripla più importante), consentono di arrivare a -40” sopra di 5 punti. E lì, quando tutti aspettano la sirena, ecco un libero di Shengelia, un canestro pesante di Berishvili a -7” e l’84-85. Gli errori di Pajola dalla lunetta e il miracolo di Severini su Shengelia.
Allo scadere Severini contrasta il pivot della Virtus ed evita la beffa
IL FUTURO. Cosa ci riserva ora il futuro? Innanzitutto le ultime due gare del girone di qualificazione a febbraio, influenti ai fini della classifica, che potrebbero però essere utili per dare la possibilità ai più giovani di
fare esperienza ad alto livello.
Infine il Mondiale che scatterà il 25 agosto, quando Pozzecco potrà avere a disposizione uomini d’oro come Fontecchio, Polonara, Datome, magari anche Procida, che in Germania sta crescendo giorno dopo giorno all’Alba Berlino.
Sperando che per allora Gallinari possa aver recuperato dal grave infortunio, l’ennesimo di cui è stato vittima, e che Boston gli conceda di vestire la maglia azzurra.
Banchero? Non ci contalo te troppo, almeno per questa occasione. Sognare non costa nulla, ma forse sarebbe meglio continuare a lavorare sui ragazzi che abbiamo e a programmare il loro cammino con la Nazionale.