«I miei ragazzi sono come eroi»
L’incontenibile felicità del c.t. azzurro
«Al telefono c’è il presidente più bravo del mondo?», gli chiediamo scherzando.
«Bravo ma anche fortunato», risponde Gianni Petrucci. Il numero uno della Federazione non era in Georgia, ma in una stanza di una clinica privata romana dove Gaetano Laguardia, vicepresidente della Fip, è ricoverato da tempo. A fine giugno, dopo l’amichevole della Nazionale a Trieste con la Slovenia, Laguardia era caduto in albergo sbattendo il capo. Entrato in coma, è stato in seguito ricoverato a Roma grazie all’interessamento di Petrucci. «Questa vittoria la dedico proprio a Gaetano, che ora si sta riprendendo. Abbiamo assistito alla partita assieme in Tv. Non è ancora tanto vigile, ma qualcosa ha visto, con io che gli dicevo “Gaetano, ce l’abbiamo fatta, siamo ai Mondiali!”».
Per il presidente federale questa è «una grande soddisfazione. Abbiamo una Nazionale con un grande cuore e un allenatore capace di dare la carica a tutti. Ai Mondiali faremo anche vedere gioco e tranquillità»
Pozzecco: «Sono degli atleti straordinari andati oltre i propri limiti. E poi non mollano mai»
IL POZ. Alla sirena finale è un'overdose di adrenalina. L'abbraccio azzurro si trasforma in una festa improvvisata. Pozzecco stringe a sé gli azzurri, li trascina in campo. Tutti giù per terra, l'esultanza sul parquet è contagiosa, strappa mezzo sorriso anche ai tifosi georgiani. L'Italia gode senza freni. Incontenibile il ct: «Amo i miei giocatori! Giocano e creano emozioni. Hanno mostrato carattere, sono come degli eroi, visto che hanno raggiunto il Mondiale. Alleno un gruppo straordinario, atleti che vanno sempre oltre i loro limiti: avevano già fatto con la Spagna e anche agli Europei. Contro la Georgia, alla quale voglio fare i complimenti, è stata durissima. Venivamo da una gara impegnativa, con un viaggio da smaltire. Ma i miei non mollano mai, sono capaci di giocarsela fino all'ultimo secondo. Viviamo una magia dentro lo spogliatoio. La vittoria è meritata, la qualificazione al Mondiale è meritata».
Prima una dedica: «Dedico la qualificazione al presidente Petrucci con il quale ho condiviso molto in queste settimane». Poi i complimenti allo staff: «La partita è stata preparata con grandissima attenzione, per questo ringrazio tutti quanti sono al mio fianco. La difesa, in particolare, ha mostrato soluzioni efficaci contro Shengeila, uno dei migliori giocatori d'Europa».
Sulle scelte nel finale. «Sono anche fortunato. Alla fine avevamo deciso di giocare con due ali forti come Ricci e Severini per cambiare sempre le marcature. E anche la Georgia cambiava su tutto. Poi abbiamo realizzato un paio di triple e il lavoro dell'allenatore cambia anche per questo, grazie a due tiri che entrano. Adesso? Intanto ce la godiamo, ma non mancherò mai di rispetto al basket: giocheremo seriamente dando il massimo nelle due gare che restano.»
Il presidente Petrucci: «Dedico il successo al mio amico Laguardia»