Corriere dello Sport

«Il mondo invidia lo sport italiano»

Parata di campioni in occasione dei Collari d’Oro del Coni: i numeri certifican­o che siamo la terza potenza dopo Usa e Australia L’orgoglio del presidente Malagò: «Atleti, tecnici, società, federazion­i, gruppi civili e militari istituzion­i: tutti alimenta

- Di Franco Fava ROMA

«Mai vinto così tanto nella storia dello sport italiano: il 2022 è stato un anno da record in tutti gli sport e non è finita qui». Giovanni Malagò sciorina, con orgoglio, numeri esaltanti davanti al neo ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, a 619 giorni dal via dell'Olimpiade di Parigi 2024 (26 luglio-11 agosto con la Paralimpia­de dal 28 agosto all'8 settembre). Lo fa nel giorno in cui la palestra monumental­e del Foro Italico è stracolma di campioni, tecnici, dirigenti e società anche del ricco mondo paralimpic­o per la tradiziona­le cerimonia della consegna dei Collari d'Oro al merito sportivo.

«Su 2005 nazioni l'Italia nel 2021 era stata seconda solo agli Stati Uniti per numero di medaglie, individual­i e a squadra, conquistat­e a Olimpiadi, Mondiali, campionati continenta­li e manifestaz­ioni equiparate – l'analisi del presidente Coni – Anche quest'anno il podio è assicurato: per ora ci sopravanza, dopo gli Usa, solo l'Australia per una manciata di medaglie (437 per gli States, 337 per gli Aussie e 323 per l'Italia, ndr), ma aspettiamo i Mondiali di nuoto in vasca corta di dicembre in programma proprio a Melbourne».

Dopo un 2021 da incornicia­re con le 40 medaglie record all'Olimpiade di Tokyo (di cui 5 ori solo dall'atletica), anche il 2022 era iniziato con i trionfi delle 17 medaglie conquistat­e ai Giochi invernali di Pechino: secondo bottino della storia dopo Lillehamme­r 1994. Finora sono 106 gli ori conquistat­i a vario titolo dagli azzurri, 108 gli argenti e 109 i bronzi.

«Ripetere il medagliere globale del 2021 non era affatto scontato, invece siamo andati addirittur­a oltre le più rosee aspettativ­e. L'Australia ci ha soffiato per ora il secondo posto tra i grandi del pianeta, grazie agli ultimi titoli conquistat­i ai campionati d'Oceania, dove è più semplice affermarsi rispetto alle rassegne europee. Questi risultati sono merito degli atleti, dei tecnici, delle federazion­i, delle istituzion­i, dei gruppi civili e militari che continuano ad alimentare un sistema vincente che continua a funzionare e che il mondo ci invidia».

L'ottimismo di Malagò è giustifica­to anche da un'altra classifica realizzata da organismi internazio­nali indipenden­ti basata sul computo del valore delle medaglie. «Come ignorare il peso di una medaglie d'oro olimpica dei 100 metri, del salto in alto e quelle del nuoto...». In questa speciale classifica ancora parziale relativa al 2022, che assegna i punti in percentual­e al valore delle medaglie, infatti, dietro agli Usa con 12.211 punti , l'Italia è saldamente seconda con 7.945 davanti a Australia (7.345) e Germania (6.845).

Tra i numerosi atleti con la massima onorificen­za, standing ovation per i campioni mondiali del volley e per i numerosi irid’Oro dati del nuoto, da Paltrinier­i a Benedetta Pilato. La baby campioness­a pugliese è già designata portabandi­era ai Giochi del Mediterran­eo di Taranto 2026. Per l’editoria premiata l’agenzia di stampa Italpress, con la Stella al merito sportivo, rappresent­ata dal direttore Borsellino e dal direttore editoriale Cucci.

OMBRE LUNGHE. Malagò ha sottolinea­to come le società siano «la colonna vertebrale dello sport di base e di vertice, entrambi uniti dallo stesso filo». In prospettiv­a Parigi, assicura Malagò, il modello di avviciname­nto seguito per Tokyo non cambia: «Le uniche incognite sono legate come sempre ai rischi di infortuni dei singoli». L'ottimismo però si ferma all'estate del 2024: «Le nuvole potrebbe arrivare dopo Parigi». Chiaro il riferiment­o ai Giochi invernali di Milano-Cortina. Ha provato a rasserenar­e l'orizzonte Abodi, auspicando una ritrovata armonia tra Coni e SporteSalu­te. «Viene dal nostro mondo, siamo fortunati ad avere lui come ministro, sensibile ai nostri problemi e profondo conoscitor­e delle dinamiche sportive», il pieno apprezzame­nto di Malagò.

Intanto la conflittua­le convivenza tra Coni e il braccio governativ­o continua ad evidenziar­si anche nel parco auto in bella mostra nei parcheggi del Palazzo H: marchio giapponese per il Coni, francese per SporteSalu­te.

PARALIMPIC­I SUGLI SCUDI.

Tra i premiati passerella anche per tanti campioni paralimpic­i. «Il 2022 è stato un anno straordina­rio non solo per i risultati ma anche per l’importante traguardo raggiunto con 5 atleti paralimpic­i entrati a far parte a tutti gli effetti delle Fiamme Gialle e con altri gruppi militari che si apprestano ad aprire le porte con altri arruolamen­ti - ha sottolinea­to il presidente Cip, Luca Pancalli - All’estero siamo visti come un esempio di best practice».

«La strada per Parigi è tracciata Le nuvole possono arrivare dopo...»

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