Nadal eliminato «Non sarò mai più il n.1»
Auger-Aliassime lo batte con un secco 2-0 «Il mio corpo e la mia età non me lo permettono». Alcaraz chiude l’anno come il più giovane re ATP
Giornata di conferme e tabù quella vissuta ieri a Torino nel corso delle ATP Finals. La conferma porta il nome di Casper Ruud, alla sua seconda partecipazione consecutiva alle ATP Finals e qualificatosi ancora una volta alle semifinali dopo aver battuto in tre set l’americano Taylor Fritz. Match giocato da entrambi al limite, forzando i propri colpi nella speranza sdi indurre all’errore l’avversario.
A far la differenza sono stati pochi dettagli: un lieve calo nelle prime di Fritz in alcuni momenti chiave del match, l’intelligenza con cui Ruud ha saputo giostrare ben oltre la linea di fondo campo in attesa di un’incertezza altrui su cui capitalizzare i suoi sforzi, e infine la ricerca di una risposta che - vista l’efficacia dei rispettivi servizi - poteva attestarsi come unico grimaldello in grado di incrinare le certezze che i due fin lì erano stati bravi a costruirsi.
TABU’. Il tabù riguarda invece Rafa Nadal, battuto in due set (6-3, 6-4) da Felix Auger-Aliassime ed eliminato da un torneo che in carriera continua a sfuggirgli. Quest'anno Rafa avrebbe potuto mirare al bersaglio grosso, perché in caso di affermazione finale da imbattuto per lui, oltre al titolo di Maestro, ci sarebbe stata anche la soddisfazione di chiudere la stagione da n.1 del mondo.
«Non seguirò mai l’obiettivo di diventare numero 1. Il mio corpo, l’età e la mia situazione non mi permettono più di inseguire questo obiettivo», ha dichiarato lucido Rafa a fine match. Un match in cui il maiorchino era riuscito, seppur a fatica, a costruirsi le sue chance per poi vederle sfumare di fronte ai colpi - il servizio innanzitutto e alla maggiore freschezza del suo avversario, più giovane di lui di ben quattordici anni.
A proposito di giovani. Da Murcia, alle prese con le terapie per riprendersi dall’infortunio agli addominali obliqui patito a Parigi, Carlos Alcaraz avrà a suo modo festeggiato. La sconfitta di Rafa infatti è garanzia di chiusura della stagione da n.1 del mondo: nessuno prima di lui ci era mai riuscito così precocemente (19 anni, 6 mesi e 10 giorni).
Le coincidenze non finiscono qui però, perché ieri all’angolo di Auger-Aliassime c’era Toni
Nadal, zio e mentore di Rafa. «Nessun consiglio particolare - ha però precisato il canadese - solo pensare a dare il massimo, certo che ritrovarsi di fronte Rafa è sempre speciale ed esser riuscito finalmente a batterlo è una gran bella soddisfazione».
L'esperienza però gioca in favore di Rafa. Quasi vent'anni di permanenza sul circuito ATP hanno lui insegnato la ricetta per tirarsi fuori da situazioni complicate come quelle che hanno contraddistinto il suo 2022: «Quello che sta succedendo in campo nelle ultime due settimane non è una grossa sorpresa. E’ qualcosa che può succedere, sono stati mesi molto difficili e devo solo accettarlo. Ora serve continuare a lavorare per avere la possibilità di vincere nel 2023».
La ricetta è tutt'altro che infallibile, ma anche queste sono cose che Rafa conosce bene: «Dubbi in vista del 2023? Chi non ha dubbi è arrogante. Ma bisogna restare positivi, altrimenti le cose non andranno mai bene». A Murcia avranno preso nota.