Corriere dello Sport

«Io e Pajola la coppia perfetta»

Protagonis­ta del successo che ha regalato il visto per i Mondiali, il play parla dei segreti della Nazionale Spissu: «Noi ci capiamo al volo Vorrei poter sempre avere un compagno come Alessandro»

- Di Giampiero Marras

Può anche sbagliare due tiri aperti di fila, ma quando conta la “mano sinistra del diavolo” farà centro. Come ha fatto nel finale della gara vinta contro la Georgia che ha dato all'Italia la qualificaz­ione anticipata ai Mondiali 2023.

Marco Spissu nelle ultime quattro partite in azzurro ha tenuto una media di 15 punti con un ottimo 12/21 da tre e con quasi 5 assist di media. Soprattutt­o, come per le triple, molti di questi assist sono stati prodotti nei finali o nei momenti caldi del match.

Si parla di quattro partite al calor bianco, finite dopo il supplement­are (sconfitte contro Francia ai quarti degli Europei e venerdì contro la Spagna) o in volata (vittoria sulla Serbia agli ottavi degli Europei e lunedì a Tbilisi) con la tensione in campo a mille e gli spettatori a casa col cardiologo vicino, data l'alternanza di emozioni prodotte da una Nazionale che ha conquistat­o il cuore dei tifosi.

Il play sassarese è davvero l'estensione del coach Gianmarco Pozzecco in campo: personalit­à inversamen­te proporzion­ale al fisico, visto che è alto appena 184 centimetri.

Dalla serie C alla serie A scalando ogni gradino da protagonis­ta. Prima ancora delle imprese con Sassari dove Pozzecco lo ha lanciato da play titolare (Europe Cup e Supercoppa nel 2019), Spissu è stato decisivo per il ritorno della Virtus Bologna nel massimo campionato, nella stessa squadra dove si affacciava un giovanissi­mo Alessandro Pajola. A Sassari invece ha giocato assieme a Michele Vitali, mentre da questa stagione è a Venezia con il centro azzurro Tessitori.

Subito dopo gli Europei Marco Spissu non aveva mostrato dubbi sulla qualificaz­ione ai Mondiali: «Sono fiducioso, perché questo è un gruppo vero. Dovrebbe bastare una vittoria». Così è stato nella gara più complicata, anche per l'espulsione di Mannion. Ma Spissu, assieme a Pajola, ha formato una coppia da sballo.

Diavolo e acquasanta, Spissu e Pajola sono due giocatori opposti per tendenze, che insieme in campo funzionano benissimo. Come mai?

«Poz non ha mai smesso di darmi fiducia, per me è fondamenta­le »

«Amo giocare con Alessandro perché ci capiamo al volo e ci incastriam­o perfettame­nte. Vorrei sempre un compagno come lui».

«Ai Mondiali andremo per divertirci e far soffrire le big»

«Non molliamo mai perché stiamo bene assieme, i tifosi lo sanno»

Siete arrivati alla finestra di qualificaz­ione senza alcuni big, eppure avete sfoderato due buone prestazion­i: qual è il segreto?

«Nessun segreto, sempliceme­nte siamo un gruppo solido che lavora duramente per raggiunger­e gli obbiettivi. Ci stiamo togliendo delle soddisfazi­oni come abbiamo già fatto agli Europei, e questo è importante».

Non mollate mai e regalate emozioni: da cosa dipende?

«Dal fatto che stiamo bene insieme, che ci aiutiamo l’un con l’altro e penso si sia visto in campo, credo che questo i tifosi lo capiscano. Indipenden­temente da chi c’è o da chi manca, noi giochiamo insieme, come una squadra, è lo spirito di questo grande gruppo»

Cosa significa avere Pozzecco come allenatore anche in Nazionale dopo l'esperienza di Sassari?

«Sapete ormai quanto sia speciale il nostro rapporto. Dopo avermi dato fiducia alla Dinamo continua a darmi serenità e sicurezza in azzurro. Questo per me è fondamenta­le per rendere al meglio».

Cosa potrà fare l'Italia ai Mondiali?

«Sinceramen­te non lo so. Siamo cresciuti tanto e stiamo crescendo come squadra. Sicurament­e andremo lì per fare del nostro meglio e onorare la maglia azzurra. Poi siamo pronti a sognare e divertirci e dare del filo da torcere alle big».

Quanto è servito giocare in Eurolega la stagione scorsa con lo Unics Kazan e ora in Eurocup con Venezia?

«È servito tanto perché mi ha subito fatto capire che ogni partita la devi giocare al massimo delle tue potenziali­tà, sin dal primo secondo che sei in campo. Ogni incontro è una finale se si vuole ambire a qualcosa di importante. Ed è quello che sto e che stiamo cercando di fare anche a Venezia con la Reyer».

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CIAMILLO Il play Marco Spissu è nato a Sassari 27 anni fa

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