Corriere dello Sport

Allegri, cinquanta giorni per rifare la Juve extralusso

- Di Filippo Bonsignore TORINO

Una Juve di qualità per la rimonta scudetto. La rincorsa (impossibil­e?) al Napoli passa dalla difesa tornata ermetica, dal ritrovato spirito di squadra, dall’energia portata dai giovani, dal recupero degli infortunat­i, certo, ma c’è anche un altro ingredient­e da aggiungere. La qualità, appunto. La rosa bianconera al completo vale il vertice della classifica e recuperare l’intero potenziale tecnico è il primo obiettivo di Massimilia­no Allegri per la ripresa di gennaio. Proprio i tanti contrattem­pi, fisici e non, hanno privato la Signora di diverse pedine di primissimo livello nei primi tre mesi di stagione. Pogba, Chiec’è sa, Di Maria, Paredes, lo stesso Vlahovic nell’ultimo periodo, sono stati presenti a singhiozzo o del tutto assenti come nel caso del francese. E non c’è dubbio che dover togliere forzatamen­te dalla disponibil­ità un arsenale del genere abbia inciso eccome sul percorso dei bianconeri, che infatti sono incappati nel crollo in Champions League, con conseguent­e clamorosa eliminazio­ne ai gironi, e in un avvio di campionato decisament­e difficile, prima del colpo di reni delle ultime sei vittorie consecutiv­e.

REALE. Adesso la missione è chiara: ripartire dopo il Mondiale con la Juve nella configuraz­ione il più vicino possibile a quella “reale”, come finora non si è mai vista. E questo passa naturalmen­te dal rientro a pieno regime di Pogba e Chiesa. Paul ha saltato tutte le prime 21 partite stagionali e ora è in recupero dopo l’intervento chirurgico al ginocchio destro. E’ rimasto senza Mondiali e la sosta servirà per completare il percorso che lo dovrà riportare in campo. Le amichevoli che il club sta programman­do da qui a Natale serviranno anche come test per verificare i suoi progressi. E non

dubbio che inserire il Polpo nel centrocamp­o bianconero, accanto a protagonis­ti consolidat­i come Locatelli e Rabiot e alle nuove leve Fagioli e Miretti, possa fare tutta la differenza del mondo. Stesso discorso per Chiesa, già rientrato per alcuni spezzoni di partita che hanno lasciato intuire ciò che potrà essere da gennaio in poi. Pure per Federico, il periodo che separa dalla ripresa sarà fondamenta­le in tema di recupero della migliore condizione fisica.

Qualità ma anche duttilità. Con loro, infatti, Allegri potrà variare con più facilità il vestito della Signora. Il ritorno alla difesa a tre ha garantito vecchie certezze ed è verosimile che si possa ripartire da qui ma, d’ora in poi, la Juve potrà essere più camaleonti­ca e avere più alternativ­e con 4-3-3 e 4-2-31. In cui far rientrare naturalmen­te pure la fantasia di Di Maria, finora protagonis­ta sotto le aspettativ­e, e, in regìa, la classe di Paredes, che dovrà scalare le gerarchie per ritrovare il posto da titolare. Qualità fa rima anche con atteggiame­nto. La Juve ha basato la sua rinascita sulla difesa e sulla ritrovata voglia di lottare ma con la Lazio si è vista una squadra capace di continuare ad attaccare fino all’ultimo, pur in vantaggio. E’ quel tipo di interpreta­zione, propositiv­a e non speculativ­a, che può portare lontano, specie se diventerà la normalità, specie se a supportarl­o ci saranno i campioni.

Pogba e Chiesa a pieno regime per avere qualità e più soluzioni

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