Corriere dello Sport

Mick appiedato E Schumino si arrabbia

La Haas non gli ha rinnovato il contratto. «Ma il discorso Formula 1 per me non è chiuso»

- Di Stefano Ferrari

Iferrarist­i dal cuore tenero avevano sperato che Mick Schumacher sarebbe diventato un buon pilota di Formula 1. Ecco, magari non proprio una leggenda come il papà, ma almeno uno capace di giocarsela con una buona macchina a disposizio­ne.

Ma non è e forse non sarà così: ieri il figlio di Michael ha saputo ufficialme­nte quello che si diceva in giro da tempo e cioè che non avrà un sedile nel 2023. La Haas, la scuderia americana motorizzat­a a Maranello e disegnata da Dallara a Varano dè Melegari, gli ha preferito un altro testra desco, Nico Hulkenberg che andrà a guidare la vettura restante: l'altro volante resterà solido nelle mani di Kevin Magnussen.

Il team principal Guenter Stainer ha dato spesso la sensazione di volersi sbarazzare del giovane Schumi appena possibile, specie dopo i botti di Jedda e soprattutt­o Montecarlo. Tale opportunit­à è arrivata a fine stagione. «Vorrei ringraziar­e Mick per il suo contributo alla squadra negli ultimi due anni - ha scritto il meranese sul sito della Haas -. Pur scegliendo di andare in direzioni separate per il futuro, l'intero team gli augura ogni bene per i prossimi passi della sua carriera e oltre».

DOVE? Sì, ma dove? La sensazione è che il giovane Schumi abbia deluso le attese più che altro in Casa Ferrari; tanto che, appunto, la Hass ha avuto mani libere per decidere. Il mercato è ormai chiuso, restano le ipotesi da collaudato­re alla Mercedes oppure alla Red Bull. Nel primo caso Daniel Ricciardo è favorito, mentre Helmut Marko pare abbia altre idee.

Ma lui, Mick, non si dà per vinto: «Questo weekend disputerò la mia ultima gara con il team Haas, non nascondo di essere molto contrariat­o dalla decisione di non rinnovare il contratto - ha scritto sui social -. Al di là di questo, voglio ringraziar­e Haas e Ferrari per avermi concesso questa opportunit­à. Queste due stagioni mi hanno aiutato a maturare sul fronte tecnico e personale, e proprio nei momenti di difficoltà ho capito quanto ami questo sport. Ho avuto alti e bassi, ma ora penso di meritare un posto in F1, e non credo che per me sia un capitolo chiuso».

La storia di Mick Schumacher parte da lontano, e cioè dalla Ferrari Driver Academy, che nel 2019 lo sceglie come talentino da lanciare nel mondo dei motori che conta, affiancato dall'entourage; il quale, a parte Willy Weber, era lo stesso del papà. L'esordio con la Rossa è nei test in Bahrein, poi ecco la Formula 2, che chiude vincendo nel 2020, e da lì il salto in F1 alla Haas. Ma qui le cose non vanno come sperato. Nel 2021, quello di Steiner è il team in assoluto peggiore del lotto e nell'anno in corso con l'arrivo di Magnussen per le note vicende belliche che hanno messo fuori gioco il russo Mazepin, il confronto con il compagno di squadra è stato evidente, tale da tagliare le gambe al tedeschino.

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