Perugia schiacciasassi ma in realtà sono due
Oltre che su un sestetto-base super, da Giannelli a Leon e Semeniuk l’ex c.t. azzurro Anastasi può contare su tanti ricambi all’altezza
La Sir Safety sta dominando in Italia e in Europa Già campione d’inverno in Superlega, ha ottenuto contro Trento la 12ª vittoria consecutiva
La Sir Safety Perugia è già campione d’inverno, nonostante alla fine del girone d’andata manchino ancora tre giornate. E’ un titolo che non regala trofei, ma è decisamente indicativo della forza della squadra umbra per il largo anticipo con cui è stato raggiunto. Sono bastate solo otto gare al gruppo di Andrea Anastasi per raggiungere questo piccolo traguardo, che dimostra essenzialmente lo strapotere di Giannelli e compagni. Non bastassero le otto vittorie consecutive, tutte da 3 punti, in campionato, a sottolineare quanto stia viaggiando spedita la “locomotiva” umbra sono le altre quattro affermazioni: due in Supercoppa (con relativo primo trofeo dell’anno) e due in Champions League.
Questo cammino tanto spedito è stato ottenuto in maniera così semplice dalla squadra di Andrea Anastasi, che proprio il tecnico mantovano è il primo ad essere piacevolmente sorpreso. L’ex ct azzurro, che è tornato a lavorare in Italia dopo oltre un decennio trascorso in giro per l’Europa, ha dato subito la sua impronta a un organico in cui abbondano i fuoriclasse, affiancati da altri talenti indiscutibili. L’andamento della gara di domenica contro Trento, la più diretta inseguitrice degli umbri, è la dimostrazione di come la Sir sia pienamente consapevole della propria forza.
LEADER. Simone Giannelli è oggi, senza dubbio, uno dei 3-4 più forti alzatori al mondo, considerando l’esperienza già accumulata. E la qualità delle giocate unite al suo essere un leader per istinto, ne fanno un elemento determinante. Attorno a lui ci sono attaccanti di grande potenza e tecnica. Su Wilfredo Leon, che sta ritrovando la migliore condizione dopo il lungo stop estivo per l’operazione al ginocchio, è inutile spendere troppe parole: è un numero 1 nel ruolo di martello. Così come un campione ha dimostrato di essere il polacco Kamil Semeniuk, giocatore che sa far tutto molto bene: servizio, attacco, difesa, muro. In Polonia lo rimpiangono il suo ex club (lo Zaksa di Kedzierzyn-Kozle), con cui ha vinto due Champions, ma anche tutti gli appassionati. Giusto poi tenere in considerazione l’ucraino Oleh Plotnytskyi e il suo servizio esplosivo.
Forse però il grande salto di qualità Perugia l’ha fatto al centro. Roberto Russo, dopo tanti debiti pagati alla sfortuna sotto forma di infortuni, è esploso in tutta la dirompente fisicità dei suoi 208 centimetri. Flavio Gualberto, classico centrale della scuola brasiliana, è divenuto inamovibile da centrale per il suo braccio potente e preciso, unito all’istinto a muro. Alle loro spalle, per ora relegato in panchina, c’è Sebastian Solè, che da anni è tra i migliori centrali della Superlega. Infine c’è da considerare l’esperienza di Mengozzi. Il sestetto titolare è completato da Kamil Rychlicki, lussemburghese di nascita, ma presto italiano per lo sport. Fisico e varietà di colpi ne fanno un opposto super, mentre alle sue spalle preme il cubano Herrera, che come il collega di posto 4 Cardenas è un ricambio che poche formazioni posso permettersi. Alla stregua del vice Giannelli, Ropret, il regista della nazionale slovena quarta al mondo.
Tra i punti di forza di questa inarrestabile Sir Safety c’è poi, ormai da tanto tempo, il libero Max Colaci, una vera colonna in ricezione e difesa, con l’altro azzurro Piccinelli che da tempo è pronto per recitare anche lui da protagonista.
Russo è esploso da centrale con Flavio, Plotnytskyi micidiale in battuta
QUALITÀ. Perugia squadra imbattibile? No, nella pallavolo moderna non si può dare questo appellativo a nessuno. Tanto meno in Italia, dove campioni e talenti emergenti abbondano. Ma chi vorrà cambiare le gerarchie espresse sinora dovrà fare i conti con la grande qualità di una squadra davvero ben costruita.