Corriere dello Sport

La Tunisia resiste con ordine agli assalti: quando non ci arriva il portiere Dahmen ci pensa il palo a negare il gol della vittoria a Cornelius

- Di Giorgio Coluccia

Poco oltre l’ora di gioco un momento simbolico ha caratteriz­zato Danimarca-Tunisia, primo match senza reti in questo Mondiale. Al 20’ della ripresa Kjaer ha raggiunto Eriksen per legargli al braccio la fascia di capitano, scatenando i ricordi e più di qualche brivido per quanto successo all’Europeo poco più di un anno fa. Il milanista aveva salvato la vita al proprio compagno di squadra prima delle cure provvidenz­iali dei sanitari. Ieri al momento della sostituzio­ne l’ha spronato a condurre i suoi all’assalto finale in un match complicato. Nulla da fare, la selezione di Hjulmand ha sofferto tanto nel primo tempo e nella mezz’ora finale non è riuscita a scavalcare il muro tunisino. Eriksen ha creato cinque occasioni nitide, altre tre su calcio da fermo, ma laddove non è arrivato Dahmen ci si è messa la sfortuna. Al 25’ della ripresa, infatti, il palo ha negato la gioia del gol a Cornelius, servito da una sponda di Christense­n sugli sviluppi di un corner. Poco prima il fuorigioco (netto) aveva cancellato il gol in ribattuta di Skov Olsen. Il primo tempo era stato del tutto appannaggi­o dei nordafrica­ni, ben messi in campo da Kadri e supportati da tutto lo stadio con il tifo a favore. Addirittur­a la Tunisia si è concessa il lusso di lasciare in panchina il suo giocatore più talentuoso, Wahbi Khazri, rimasto seduto per 90’ ad ammirare i pericoli creati da Jebali con le sue pericolose ripartenze. Deluso il c.t. danese Hjulmand, che in pieno recupero ha recriminat­o per un rigore negato (con check al Var). «Non sono soddisfatt­o, il primo tempo non mi è piaciuto - ha detto il commissari­o tecnico - Per lunghi tratti abbiamo giocato il pallone troppo lentamente, speriamo di fare meglio contro la Francia perché sarà già decisiva». In 16 partite complessiv­e la Tunisia ha mantenuto la porta inviolata per la seconda occasione ai Mondiali. L’unico precedente risaliva a un altro 0-0, contro la Germania, del giugno 1978. «Adesso abbiamo l’Australia, abbiamo fatto un punto e siamo sempre convinti di poter andare agli ottavi - ha rilanciato Kadri, c.t. della Tunisia - Abbiamo meritato il pareggio, ho preferito lasciare fuori Khazri perché non mi sembrava la partita adatta a lui per le caratteris­tiche degli avversari». Anche a partita finita ha tenuto banco la vicenda della fascia “OneLove”, bocciata dalla Fifa dopo la proposta di alcune nazionali, tra cui quella danese.

RIDICOLO. Il rossonero Kjaer non ha usato giri di parole, contestand­o anche la minaccia di un’ammonizion­e: «È ridicolo che la Fifa ci metta in questa situazione. Il divieto non rispecchia i valori che sostengo e con i quali sono cresciuto. Spero che sia possibile unire le forze con gli altri Paesi per fare qualcosa». La selezione danese, come previsto, è scesa in campo con una divisa del tutto rossa e quasi “neutrale”, senza che lo sponsor e il logo fossero ben visibili. Si tratta di «una protesta contro il Qatar e le ripetute violazioni in termini di diritti umani» aveva spiegato Hummel. Prima del via l’inno danese è stato fischiato dai tantissimi tifosi della Tunisia presenti allo stadio.

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GETTY Simon Kjaer passa la fascia di capitano della Danimarca a Christian Eriksen

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