Corriere dello Sport

Croazia e Modric l’assalto finale

Stamattina primo esame contro il Marocco Per Luka sarà l’ultimo Mondiale Il ct Dalic: «La squadra è pronta ha molti elementi di esperienza»

- Di Giorgio Burreddu

Rassegniam­oci: la bellezza sfiorisce. Anche quella di Luka Modric, l’uomo-magico di questa Croazia che scende in campo oggi contro il Marocco. Per Luka sarà l’ultimo Mondiale. «Sarebbe stupendo vincere la Coppa del Mondo, potrei ritirarmi se succedesse». D’altra parte, il tempo passa per tutti. Infatti quattro anni sono trascorsi dalla finale del 2018, quando proprio i croati tentarono l’impresa contro la Francia ai Mondiali in Russia. Oggi quella squadra continua ad avere meraviglia, entusiasmo, capacità. E giocatori che della Serie A hanno fatto un percorso di crescita. Tanto per cominciare il centrocamp­o, tenuto in piedi da Brozovic dell’Inter (e diretto da Modric) con Kovacic al posto di Rakitic e Vlasic sulla fascia al posto di Rebic. E poi con Perisic (ex Inter), che intanto in questi quattro anni è diventato grande e più forte che mai. Dalic, il ct dei croati, non ha nascosto le ambizioni: «Abbiamo usato questo tempo per abituarci alle condizioni che ci aspettavan­o. Sono molto soddisfatt­o, siamo pronti». Il tecnico ha parlato di «esperienza, energia», assicurand­o che la Croazia è «un buon mix».

DETTAGLI.

Dall’altra parte, la più europea delle squadre d’Africa. Il Marocco è espression­e del suo tecnico, Hoalid Regragui, francese, rivoluzion­ario per definizion­e, duro e solido delle sue espression­i tattiche. La punta di estro e pazzia serve a rendere questa squadra imprevedib­ile. «Questa partita - ha detto il ct - si giocherà su piccoli dettagli, ma siamo pronti a fare tutto il possibile per accontenta­re i nostri tifosi». Il Marocco è alla sesta partecipaz­ione ad un Mondiale. Miglior risultato: gli ottavi di finale a Messico 1986. Quattro anni fa era uscito al primo turno, questa volte non può permetters­elo. Achraf Hakimi e Noussair Mazraoui sulle fasce daranno spinta e volontà, in mezzo al campo il gioco lo dirige Sofyan Amrabat. Quattro uomini di sostanza e fantasia come Hakim Ziyech (tornato a far parte della nazionale marocchina dopo il cambio in panchina) e Sofiane Boufal aiuteranno in attacco. Che tuttavia manca di una punta.

CONCENTRAZ­IONE. Una punta manca anche alla Croazia. Non c’è più Mandzukic. Budimir, Petkovic, Livaja, Kramaric non sono dei veri e propri bomber, anche questo sarà un bel punto interrogat­ivo. Molto del gioco croato passerà, ovviamente, dai piedi di Modric. «La Croazia ha top player e una squadra forte, ma io mi concentro solo sulla nazionale e se i giocatori si concentran­o su Modric faranno l'errore più grosso», ha detto Regragui. Marocco e Croazia è la prima volta che si incontrano ai Mondiali. L’unico precedente tra le due risale all’11 dicembre 1996, semifinale del King Hassan II Internatio­nal Cup Tournament. Finì 2-2, poi i croati vinsero 7-6 ai rigori.

Il ct del Marocco Regragui: «Diamo una soddisfazi­one ai nostri tifosi»

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Luka Modric, 37 anni, centrocamp­ista della nazionale croata

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